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« Les partis politiques marocains » by ROBERT REZETTE Review by: Salvatore Bono Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 11, No. 6/7 (Giugno-Luglio 1956), p. 187 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40758859 . Accessed: 14/06/2014 05:00 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.44.78.129 on Sat, 14 Jun 2014 05:00:48 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

« Les partis politiques marocains »by ROBERT REZETTE

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« Les partis politiques marocains » by ROBERT REZETTEReview by: Salvatore BonoAfrica: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa el’Oriente, Anno 11, No. 6/7 (Giugno-Luglio 1956), p. 187Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40758859 .

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AFFRICA 187

ROBERT REZETTE: «Les partis poli- tiques marocains », Paris, A. Colin, 1955, pp. XVI-404.

Il recente raggiungimento dell'in- dipendenza avvia il Marocco ad un libero svolg.mento della propria vita politica nella quale potranno esatta- mente definirsi e misurarsi le forze politiche operanti nel paese.

Acquista pertanto particolare in- teresse l'ampia ed accurata indagine rivolta dal Rézette ai partiti politici del protettorato nord-africano. Il volume, che appartiene alla serie dei <« Cahiers de la Fondation nationale des Sciences politiques», ha una pre- fazione di Maurice Duverger. nella quale il noto studioso dei criteri di indagine sociologica sui partiti poli- tici sottolinea le difficoltà della ri- cerca condotta dal Rézette: difficoltà

previste dai suoi fini statutari, come l'importazione di banane di produ- zione estera. Ciò ha provocato la perdita di circa la metà della produ- zione somala. Si è giustificato questo col pretesto che le banane italiane verrebbero a costare il 50 per «;ento di più di quelle straniere, ma il sen. Taddei ha sostenuto che occorre con- siderare che le banane hanno un. ci- clo produttivo per cui non possono essere collocate interamente nel pe- riodo di massima produzione; quindi determinati quantitativi esteri, non collocabili nei rispettivi mercati na- zionali, possono essere venduti in Ita- lia anche sottocosto, perché altri- menti andrebbero perduti. Il con- fronto con la produzione estera do- vrebbe essere pertanto fatto a pa- rità di condizioni: si sarebbe così riscontrato un distacco molto mino- re tra i costi di produzione italiana e quelli esteri. D'altra parte l'au- mento degli acquisti di produzione italiana non può rappresentare un titolo di merito per l'A.M.B., giac- ché un collocamento molto mag- giore sarebbe possibile se la distri- buzione avvenisse con migliori cri- teri: basti infatti pensare che in Italia si consumano appena mezzo milione di quintali di banane, ri- spetto ai tre milioni che vengono consumati in Francia, dove la densità della popolazione è inferiore. Eid è solo per mancanza di organizzazione. a parere dell'oratore, che l'A. MB., ha continuato ad acquistare l'esube- ranza del prodotto straniero, men- tre nei bananeti dei connazionali di Somalia marcisce una quantità molto ingente del prodotto.

Virdcio Araldi

esteriori per l'inquieta situazione del protettorato e difficoltà più intrinse- che per la scarsa differenziazione ideologica dei partiti marocchini. L'opera del Rézette. che applica fe-

delmente la metodologia proposta dal Duverger, si articola in tre parti: ricostruzione dell'ambiente storico- sociale in cui hanno avuto origine i movimenti politici del Marocco; espo- sizione del loro svolgimento in rela- zione alle vicende interne ed inter- nazionali; analisi infine della strut- tura e dell'organizzazione dei vari partiti.

La prima parte traccia un ampio quadro delle tradizionali istituzioni religiose della vita musulmana e di quelle civili, di origine occidentale, introdotte nel Marocco dalle Nazio- ni protettrici. Già in questa tratta- zione preliminare l'A. accenna a qual- che osservazione critica, che palesa la serena indipendenza del suo giu- dizio. Egli rileva così che le restri- zoni alla libertà d associazione, im- poste dalle autorità francesi, allon- tanarono dalla legalità i partiti poli- tici, conferendo loro l'abitudine ed il gusto dell'azione clandestina e dei procedimenti illegali. « Voulant em- pêcher la costitution d'une opposi- tion, la puissance protectrice n'a réussi qu'à perdre sur celle-ci le contrôle qu'une reconnaissance lé- gale lui aurait permis de conserver ». Lo svolgimento storico delle orga-

nizzazioni politiche sorte nel Maroc- co, dal Comitato d'Azione marocchina del 1934 ai partiti da esso derivati, è attentamente seguito in relazione alle vicende della zona francese e di quella spagnola, in cui il protettorato è diviso. Questo confronto nell'evo- luzione politica delle due zone assu- me particolare interesse dal 1936, quando la diversa situazione politica interna differenzia l'atteggiamento delle Nazioni responsabili nei riguar- di del protettorato. La trattazione storica si sofferma spesso ad illu- strare le vicende biografiche dei più rappresentativi esponenti del nazio- nalismo marocchino, ai quali sono strettamente legati gli atteggiamenti e le sorti dei partiti politici, dalla loro origine al presente; tali le figu- re di Allai el-Fassi, Hassan el-Ouez- zani Ahmed Balafrej. Abdelkhalek Torres, Mekki Naciri, personalità che dominano da ventanni la vita poli- tica del Marocco.

Alla parte storica fa seguito l'ana- lisi più specificamente sociologica della struttura dei vari partiti ma- rocchini, benché in genere essi ab- biano il carattere di partiti di qua- dri, dall'organizzazione strutturale del tutto ridotta, se si eccettuane *1 partito dell'Istiqlal ed il partito co- munista marocchino.

La conclusione dell'analisi storica e strutturale mostra, secondo l'A . '1 carattere totalitario ed assolutista dei partiti marocchini, ben lontani dallo spirito della democrazia occidentale. Il Rézette. che si è generalmente mantenuto in una visione obiettiva, riconosce la responsabilità della Fran- cia nella mancata instaurazione ci un vero regime democratico nel Ma- rocco, ma conferma d'altra parte il proprio convincimento che i partiti politici marocchini siano immaturi

ad uria vita politica pienamente in- dipendente.

« La démocratie que les partis ma- rocains reprochent à la France de ne pas avoir implantée au Maroc - egli scrive nella conclusione dell'ope- ra - ils ne seraient pas davantage capables de la faire fonctionner si r independence, qu'ils considèrent comme une panacée, leur était ac- cordée. Certes, la puissance protec- trice n'a rien fait pour préparer les partis marocains à leur tâche, et leur a refusé les libertés publiques qui constituent le meilleur appren- tissage de la démocratie. Mais les partis eux-mêmes se sont chargés de tout faire pour fournir des argu- ments à leurs contempteurs et pour permettre à ceux-ci de triomphei bruyamment chaque fois que les ex- cès des partis compromettaient ceux qui les considéraient avec sympa- thie ».

Gli eventi seguiti dall'autunno del- lo scorso anno hanno ormai superato l'incertezza della situazione nella" quale il nostro A. scriveva: i negoziati franco-marocchini di Parigi e quelli successivi di Madrid tra il governo di Franco e la delegazione marocchi- na, presieduta dal primo ministro Si-Bekkai, hanno riconosciuto la so- vranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale del Marocco. La già palese competizione dei partiti, che avrà pieno e libero sviluppo nella nuova vita costituzionale del Marocco, mo- strerà alla prova dei fatti l'effettiva realtà dei timori espressi dal Rézette nella conclusione della sua opera.

Salvatore Bono

LORD ALTRINCHAM: « Kenya's op- portunity », Londra, Faber and Fa- ber, 1955, pp. 308.

Nel corso del 1955 il favorevole svolgimento delle operazioni militari contro i ribelli Mau -Mau ha note- volmente diminuito lo stato di ten- sione e di insicurezza che sin daf 1952 indusse il Governatore del Ke- nya a proclamare lo stato d'emer- genza nel territorio. Permane tuttavia la necessità di risolvere il fondamen- tale problema politico della convi- venza e della collaborazione tra gli indigeni, gli europei e la minoranza asiatica, per avviare di nuovo la co- lonia ad un pacifico e ordinato pro- gresso economico e civile.

Nell'attuale situazione presenta quindi particolare interesse il recente volume di Lord Al trincham, ?ià Sir Edward Grigg. governatore del Ke- nya dal 1925 al 1931. La personale esperienza di governo e la considera- zione dello svolgimento politico dei territori africani hanno convinto lo ex-governatore che l'attuale politica britannica nell'Africa orientare, ed in particolare nel Kenya, è basata su un fondamentale errore di impo- stazione, sulla persuasione cioè che sia compito del governo britannico introdurre nei territori africani le concezioni ed i sistemi politici eu- ropei.

Bisogna abbandonare - egli affer- ma decisamente - « our obstinate as- sumption that our duty in Africa is

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