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L’ORGANO ANTEGNATI 1588MAESTRI LOMBARDI TRA CINQUE E SEICENTO
COSTANZO ANTEGNATI (1549-1624)1 Ricercar del duodecimo tono 4:08
(L’Antegnata intavolatura de ricercari d’organo …
Venetia 1608)
2 Canzon La Poncarala 2:483 Canzon La Savalla 1:54
(Nova Musices Organicæ Tabulatura …
Dritter Theil … Basel 1627)
4 Ricercar del decimo tono 3:22(L’Antegnata…)
GIOVANNI CAVACCIO (1556–1626)5 Decimaquarta Canzon Francese 1:506 Ricercar secondo 2:127 Sesta Canzon Francese 2:258 Toccata quarta, detta La Licina 4:19
(Sudori Musicali … accomodati in Partitura
& diuisi in tre parti … Venetia 1626)
GIANDOMENICO ROGNONI TAEGIO(? –1626)
9 Canzon L’Homodea 2:4010 Canzon La Gallia 2:3011 Canzon La Biuma 2:33
(Partito delle Canzoni a 4 & 8 voci … Milano 1605)
GIOVAN PAOLO CIMA (1570ca-1630)12 Ricercar sesto 3:4413 Canzon La Pace 1:5814 Capriccio 2:0315 Fantasia 2:50
(Partito de Ricercari, & Canzoni alla Francese …
Milano 1606)
ANDREA CIMA (sec. XVII)16 Canzon La Novella 2:05
(Partito…)
ANONIMO (sec. XVII)17 Pastorale 3:13
(Archivio del Duomo di Como, MS AA-42)
TARQUINIO MERULA (1595–1665)18 Intonazione cromatica
del quarto tono 3:06(Berlin, Deutsche Staatsbibliothek,
MS Lübbenau Lynar A2)
19 Capriccio 2:27(Leipzig, Städtische Musikbibliothek, MS II.2.51)
20 Canzon del quinto tono 1:4821 Toccata del secondo tono 3:31
(Berlin…)
Luigi Panzeri, organo
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uando nel 1588 gli Antegnatiportarono a termine la costru-zione dell’organo di SantaMaria della Consolazione diAlmenno – detta di San Ni-
cola – l’arte musicale stava vivendo un periododi profondi cambiamenti: la ricerca di propor-zione, di equilibrio, di chiarezza, espressionidegli ideali di classicità del Rinascimento, ve-niva pian piano soppiantata dalle nuove ten-denze espressive del Barocco; le severe regole delcontrappunto, cardini del perfetto stile polifo-nico, iniziavano ad essere sostituite dai freschielementi innovativi propri della seconda prattica.
L’Italia era considerata la patria della musica.
In Lombardia musicisti di prim’ordineesercitavano la propria professione presso cap-pelle e cattedrali e gli Antegnati, all’apice del-l’attività, impreziosivano con i loro strumentichiese e monasteri, contribuendo in tal modoallo splendore di quel mondo musicale colto eraffinato.
Accanto all’importante attività di orga-naro, Costanzo Antegnati (1549-1624), l’espo-nente più illustre della celebre famigliabresciana, coltivò con maestria, eleganza, fanta-
sia, l’arte del comporre e, al tempo stesso, rico-prì per più di un ventennio il posto di organistanella cattedrale di Brescia.
Ottavio Rossi osserva che nei Ricercari an-tegnatiani si trova grandissimo artificio di scienzanon ordinaria e, riguardo alla tecnica impiegata,aggiunge che i moderni la stimano uno stile antico.Caratterizzate da un movimento imitativo rigo-roso, queste pagine composte, severe, dotate difascino e di un’impeccabile finezza stilistica, pre-sentano spesso anche una sezione virtuosistica.La parte conclusiva del Ricercar del duodecimotono, per ampiezza e libertà di fraseggio, assumeaddirittura l’importanza di una Toccata.
Il maestro bresciano si situa tra i codifica-tori della Canzone quale forma strumentale au-tonoma, definitivamente svincolata dai modellivocali. Le Canzoni alla Francese dell’Antegnati,concepite per essere eseguite “con ogni sorta distrumenti”, esibiscono una scrittura movimen-tata, permeata di ricchezza ritmica, varietà mo-tivica e “passaggi” che non hanno solamente unpuro scopo ornamentale, ma sono parte inte-grante del discorso polifonico.
Da Costanzo, nell’“Indice delli Organi”contenuto nell’Arte Organica (1608), appren-
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diamo che un organo Antegnati era di proprietàdel Signor Giovanni Cavatio, Maestro di Capella diS. Maria Maggiore a Bergamo.
Coevo della stagione organistica tardorina-scimentale, Giovanni Cavaccio (1556-1626),grandemente apprezzato dai suoi contempora-nei, sviluppa nella sua produzione strumentaleaspetti del primo barocco. I Sudori Musicali(1626) evidenziano infatti una scrittura contrap-puntistica non sempre lineare.
Se i Ricercari e le Canzoni alla Francesesono essenzialmente rivolti all’ideale cinquecen-tesco, meno conservatrici e particolarmentedegne di nota risultano invece le Toccate. Al-quanto originali, “gravi”, secondo la definizionedell’autore, non possono essere collocate ac-canto alle sincrone forme musicali che vannosotto questo nome, perché prive di figurazionilibere e veloci. La Toccata quarta, intitolata adun membro della famiglia Licini, è ricca di dis-sonanze inusuali e arditezze armoniche.
Stabilitisi a Milano dopo l’espulsione dallaVal Taleggio (Bergamo), avvenuta per mano delgoverno veneto della Serenissima, i Rognoni, ri-tenuti tra i più rappresentativi musicisti mila-nesi dell’epoca, furono attivi nel capoluogo
lombardo – in particolare alla corte ducale – acavallo fra Cinque e Seicento. GiandomenicoRognoni Taegio (?-1626), sacerdote e organista diS. Marco, iniziò ad aggiungere sempre al co-gnome il nome della vallata d’origine. Nella suaproduzione sacra e profana spiccano le Canzonipubblicate nel 1605, ricche di fresca inventiva,naturale cantabilità, spesso sviluppate in “dia-loghi” concatenati, le quali apportano unsignificativo contributo alla letteratura polistru-mentale del periodo.
Giovan Paolo Cima (1570ca-1630), mila-nese, fu organista di Santa Maria dei Miracolipresso San Celso, nella città natale. A lui il fran-cescano Camillo Angleria e il benedettinoAdriano Banchieri dedicarono due opere dicontrappunto.
I Ricercari contenuti nel “Partito” del 1606
si snodano sull’andamento ordinato di quattro
voci scandite da un fluido e ininterrotto movi-
mento contrappuntistico, condotto con mae-
stria. Le Canzoni, divise in brevi sezioni
contrastanti, mostrano legami con la tradizione,
connessa soprattutto all’influsso di Vincenzo
Pellegrini. Anche il Capriccio e la Fantasia non
si discostano dagli elementi sopraccitati.
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Ben poco invece si conosce della vita diAndrea Cima, fratello di Giovan Paolo, attivo aMilano e probabilmente a Bergamo. PubblicòConcerti a due, tre e quattro voci (1614, 1627),mottetti e altre composizioni vocali sacre. La vi-vace Canzon La Novella è contenuta nella rac-colta del 1606 di Giovan Paolo.
Nell’Archivio del Duomo di Como sonoconservate diverse composizioni per strumentoa tastiera, manoscritte e senza titolo, di autorianonimi seicenteschi. Una di queste, che puòessere definita “Pastorale”, è sviluppata con ri-cercatezza sul conosciutissimo tema della “Gi-rolmetta” e si inserisce pienamente nel solcodella tradizione del caratteristico genere natali-zio, iniziato – quantomeno per iscritto – da Gi-rolamo Frescobaldi col suo Capriccio fattosopra la Pastorale.
Musicista di primissimo piano originariodi Busseto (Parma), Tarquinio Merula (1595-1665) svolse la sua attività dapprima a Lodi, poipresso la corte del re di Polonia e Svezia, a Cre-mona, a Bergamo, a Venezia e di nuovo a Cre-mona.
Nelle sue composizioni organistiche, col-locabili nella produzione del primo Seicento, la
solida esperienza contrappuntistica si fonde mi-rabilmente con il nuovo gusto estroso e concer-tante del Barocco. Bellissima l’Intonazionecromatica del quarto tono, ricca di remini-scenze frescobaldiane e dei maestri nordici (Fan-tasie in eco). Avvincente e sempre in costantetensione ritmica e armonica il Capriccio. Spi-gliata e brillante la Canzon del quinto tono.Singolare e originale la Toccata del secondotono, che ci mostra un modo sufficientementenuovo di intendere la forma; in essa i raddoppidi ottava, le sincopi, le ottave spezzate introdu-cono, attraverso una ricca cadenza, ad una se-zione in stile imitativo.
Chissà quante volte le campane diSan Nicola hanno scandito le varie festività li-turgiche e annunciato l’inizio delle funzioni re-ligiose. Il loro suono coinvolgente – prodottoin questa registrazione per mano del Signor An-gelo Rota – diffonde ancor oggi un particolaremessaggio e contribuisce all’immaginazione sug-gestiva tra strumento musicale e contesto am-bientale.
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Lo strumento, collocato in cantoria sopra la
quinta cappella a destra della navata, in cassa li-
gnea intagliata e dorata munita di portelle con
tele dipinte “intus et extra”, venne costruito nel
1588, a un secolo esatto dalla posa della prima
pietra della chiesa e settant’anni dopo la sua
consacrazione.
Costanzo Antegnati, rappresentante piùcelebre della nobile dinastia di organari e autoredel manufatto allorché nella bottega aveva «ma-neggio & cura» sotto la guida del padre Grazia-dio, ne fa chiara menzione ne L’Arte Organica,il suo famoso trattato.
Presumibilmente attorno alla metà del Set-tecento l’organo fu sottoposto ad un radicaleintervento di manutenzione e all’originale di-sposizione fonica vennero aggiunti due nuovitimbri: il Cornetto e i Contrabassi. L’autore del-l’operazione è ignoto, ma certamente di scuolalombarda.
Verso la fine dell’Ottocento per il gloriosoAntegnati iniziò una parabola discendente: giàagli inizi del secolo successivo versava in condi-zioni precarie; il disuso lo rese, attorno al 1930,certamente inefficiente.
Nomi illustri nel campo organistico e orga-
nologico – primo tra tutti quello di Luigi
Ferdinando Tagliavini – hanno riconosciuto
l’indiscussa rarità dello strumento, ne hanno
raccomandato l’irrinunciabile e importante ri-
pristino. Tra studi preliminari ed esecuzione
vera e propria delle opere, il restauro di questa
testimonianza organologica di prim’ordine, por-
tato a termine nel 1996 dall’organaro Marco
Fratti di Campogalliano (Modena) è stato il
frutto di sei anni di lavoro oltremodo impegna-
tivo e rigoroso. L’intervento ha interessato
anche la cassa, la cantoria, i quattro dipinti su
tela delle portelle, la porzione di soffitto sopra-
stante e parte delle due pareti interne delle ar-
cate adiacenti la struttura.
La Parrocchia di Almenno San Salvatore,
la famiglia Lurani Cernuschi e la Sezione di Ber-
gamo di Italia Nostra – promotori del “Comi-
tato per il restauro dell’organo Antegnati”,
presieduto da Maddalena Fachinetti Maggi –
hanno seguito con scrupolosa attenzione tutte
le varie fasi dell’operazione fino al suo compi-
mento.
L’ORGANO ANTEGNATI DELLA CHIESA DI SAN NICOLAIN ALMENNO SAN SALVATORE
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Facciata di 25 canne, dal Do1 del Principale,suddivise in 5 campate 5/5/5/5/5 tutte dispo-ste a cuspide, munite di “organetti morti” soprale campate minori con pari numero di canne esempre disposte a cuspide.Tastiera di 45 tasti (Do1-Do5) con prima ottavacorta. Tasti diatonici ricoperti in bosso; tasticromatici in quercia annerita.Pedaliera a leggìo di 14 pedali (Do1-Fa2) conprima ottava corta, costantemente collegata allatastiera.Registri azionabili da manette fissabili ad inca-stro, disposte su una colonna a destra della ta-stiera e sormontate da cartellini ottocenteschimanoscritti:
Principale [8]
Ottava
Quintadecima
Decima nona (rit. Fa#4)
Vigesima seconda (rit. Do#4)
Vigesima sesta (rit. Fa#3 - Fa#4)
Cornetto (dal Do#3)
Flauto in Ottava
Flauto in XII
Voce Umana (dal Do#3)
Contrabassi [16]
(8 suoni reali da Do1 a Si1 non ritornellanti)
Accessori:
Tremolo a vento perso, azionato da una leva a
sinistra della tastiera, inseribile ad incastro verso
l’alto.
Combinazione preparabile (applicata da Ano-
nimo nel secolo XIX).
Manticeria composta da tre mantici a cuneo
azionabili con corde e carrucole, alimentabili
anche da elettroventilatore.
Somiere a vento di nove pettini.
Crivello con piano di cuoio – bocche delle
canne sottostanti.
Cornetto a tre file (XII-XV-XVII) collocato su
trasporto – dotato di stecca – con crivello di car-
tone e bocche delle canne soprastanti.
Canne (464 + 10 non suonanti degli organetti
morti): di stagno quelle del Principale e del Cor-
netto; di piombo quelle del Ripieno, del Fiffaro
(o Voce Umana) e dei Flauti; di legno d’abete
quelle dei Contrabassi.
Pressione dell’aria: 48 mm.
Temperamento del «tono medio».
Corista: La3 del Principale = 443 Hz a 18°C.
Scheda tecnica dello strumento
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n 1588 when the Antegnatifamily completed the con-struction of the organ ofSanta Maria della Consola-zione in Almenno – called St.
Nicola – music art was undergoing a period ofgreat changes: the search for proportion, ba-lance and clarity, which were the expressions ofthe ideals of classicism in the Renaissance, waslittle by little surperseded by the new expressivetrends of the Baroque. The strict rules of thecounterpoint, the foundations of the perfect po-lyphonic style, began to be replaced by the inno-vative fresh elements typical of the “secondpractice”.
Itlaywas consideredas thehomelandofmusic.
In Lombardy, first-class musicians practi-sed their profession in chapels and cathedralsand the Antegnati family, at the height of theiractivity, embellished churches and monasterieswith their instruments, thus contributing to thesplendor of that cultured and refined musicalworld.
Next to his important activity as an organbuilder, Costanzo Antegnati (1549-1624), themost illustrious representative of the well
known family from Brescia, cultivated the artof componing with skill, elegance and fantasyand at the same time he held his position as or-ganist in the cathedral in Brescia for over twentyyears. Ottavio Rossi notes that “the artefice ofan extraordinary science” may be found to agreat extent in the Ricercari by Antegnati and,as regards the technique in use, he adds that“the modern” consider it as “an antique style”.Characterized by a rigorous imitative move-ment, these pages are decorous, severe, full offascination and impeccably refined from a styli-stic point of view. They often have a virtuosicsection too. The final part of the Ricercar delduodecimo tono will even assume the impor-tance of a Toccata for its breadth and freedomof phrasing. The maestro from Brescia may becounted among those who codified the Can-zone as an autonomous instrumental formwhich is once and for all free of any vocalmodel. The Canzoni alla Francese were compo-sed by Antegnati in order to be performed“with any kind of instrument”. Their writing islively, rhythmically rich, characterized a varietyof themes and “passages” which do not onlyhave a merely ornamental purpose, but are alsoan integral part of polyphony.
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We learn from Costanzo in the “Indicedelli Organi”, included in the Arte Organica(1608), that an Antegnati organ belonged to Si-gnor Giovanni Cavatio, Maestro di Capella di S.Maria Maggiore in Bergamo.
Contemporary with the organ season ofthe late Renaissance, Giovanni Cavaccio (1556-1626), highly esteemed by his contemporaries,is already developing aspects of the early Baro-que in his instrumental production. The SudoriMusicali (1626) actually show a counterpointwriting which is not always linear.
If the Ricercari and the Canzoni alla Fran-cese are essentially revolving around ideal of thesixtheenth century, the Toccate result, on thecontrary, conservative and particularly notewor-thy. Quite original, “gravi”, according to the de-finition of the author, they can not be placednext to the musical synchronous forms identi-fied under this name because they are characte-rized by free and quik designs. The Toccataquarta, dedicated to a member of the Licini fa-mily, is rich in unusual dissonances and harmo-nic audacities.
The Rognoni family settled in Milan afterhaving been expelled from Val Taleggio (Ber-
gamo) by the government of the Venetian Re-public; they were considered among the mostrepresentative Milanese musicians of that pe-riod. They were active in Milan, mainly at theducal court, between the sixteenth and sevente-enth century. Giandomenico Rognoni Taegio(?-1626), a priest and “organ player of S. Marco”,began to add the name of the valley of origin tohis surname. The Canzoni are in a position ofprominence in his sacred and profane produc-tion. Rich in fresh creativity and natural canta-bility, they were pubblished in 1605. Oftendeveloped in connected “dialogues”, they givea significant contribution to the polyinstrumen-tal literature of the period.
Giovan Paolo Cima (about 1570-1630),from Milan, was an organ player of Santa Mariadei Miracoli next to San Celso, in his nativecity. Camillo Angleria, a Franciscan, andAdriano Banchieri, a Benedectine, dedicatedtwo counterpoint works to him. The Ricercariincluded in the “Partito” (1606) revolve aroundthe orderly development of four voices articula-ted by a fluent and uninterrupted counterpointmovement, which is skilfully carried out. TheCanzoni, divided into short contrasting sec-tions, are linked with the tradition mainly co-
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ming under the influence of Vincenzo Pelle-grini. Caprice and Fansasia do not deviate fromthe above mentioned elements.
The life of Andrea Cima, Giovan Paolo’sbrother, is not very well known. He was activein Milan and probably in Bergamo. He publi-shed Concerti for two, three and four voices(1614, 1627), motets and other sacred vocalcompositions. The lively Canzon La Novella isincluded in Giovan Paolo’s collection dates1606.
In the file of the Cathedral of Como arepreserved different compositions for keyboardinstrument, handwritten and untitled, of seven-teenth century anonymous authors. One ofthem, wich can be defined “Pastorale”, is deve-loped with refinement on the well knowntheme of the “Girolmetta” and is fully integra-ted in the wake of the tradition of tipical Chri-stmas genre, wich began, at least in writing,from Frescobaldi with his Capriccio fatto soprala Pastorale.
Tarquinio Merula (1595-1665), a first-classmusician, from Busseto (Parma), carried out hisactivity first in Lodi, then at the court of theKing of Poland and Sweden, in Cremona, Ber-
gamo, Venice and once again in Cremona.Inhis organ compositions, which may be placedin the production of the early seventeenth cen-tury, his solid counterpoint experience is won-derfully merged with the new whimsical andconcert taste of the Baroque. Beautiful the In-tonazione del quarto tono, rich in echoes of Fre-scobaldi and of nordic masters (Fantasie in eco).Charming and always in costant rhythmic andharmonic tension the Capriccio. Easy andbright the Canzona del quinto tono. Originaland interesting the Toccata del secondo tono. Itshows us a new way of interpreting the form. Itsdouble octaves, syncopes and broken octave,lead through a rich cadenza to a section in animitative style.
Who knows how many times the bells ofSt. Nicola have marked the various liturgical ce-lebration and announced the beginning of a re-ligious ceremony. Their involving sound –produced in this recording for hand of Mr. An-gelo Rota – spreads still today a particular mes-sage and contributes to the suggestiveimagination between instrument and enviro-mental context.
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THE ANTEGNATI ORGAN OF SAN NICOLA CHURCHIN ALMENNO SAN SALVATORE
The instrument was built in 1588, exactly one
century after the laying of the foundation-stone
of the church and seventy years after its conse-
cration. The organ is located in the choir above
fifth chapel on the right of the aisle, in gilt case,
carved in wood, furnished with two doors, each
carrying two paintings, both on the inside and
on the outside.
Costanzo Antegnati, the best-known repre-
sentative of the noble organ-builder dynasty and
the maker of the organ when was put in charge
of the shop under the guide of father Graziadio,
he clearly mentioned the instrument in the
Arte Organica, his famous treatise.
It is likely that around the middle of the
eighteenth century, the instrument underwent
some radical maintenance work. Two new tone
colors were added to the original register speci-
fication: the Cornetto and the Contrabassi. The
author of the work is unknown, but he surely
belonged to the Lombard School.
Around the end of nineteenth century, a
period of decay began for the glorious Ante-
gnati: already at the beginning of the following
century it was in poor conditions; about 1930 it
became inefficient for lack of use.
The most distinguished personalities
among organist and in the fields of organ scho-
larship – Luigi Ferdinando Tagliavini in first
place – all acknowledged the rarity of the instru-
ment and recommended that it should be ab-
solutely and important restored. The
restoration of the Antegnati was completed in
1996 by organ-builder Marco Fratti from Cam-
pogalliano (Modena) and lasted six years, inclu-
ding the preparatory studies. The execution of
the works was rigorously done. The restoration
concerned the case, the choir, the four pain-
tings on the doors, the portion of ceiling over
the organ, and part of the two internal walls of
the adjacent arches.
The Parish ofAlmenno San Salvatore, the Lu-
rani Cernuschi family and the bergamasque sec-
tion of the association “Italia Nostra” – who were
the promoters of the “Committee for the restora-
tion of the Antegnati organ”, presided by Madda-
lena Fachinetti Maggi – followed with care all the
stages of the works until its final completion.
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The organ front consist of 25 pipes, from C ofPrincipale, divided into 5 spans 5/5/5/5/5 all di-sposed in spire-like shapes, with the small “dead or-gans” (silent pipes) that are located above the lesserspan having the same number of pipes, also arran-ged in spire-like shapes.The keyboard has 45notes (C-c’’’), with a first shortoctave. The diatonic keys are covered with box-wood; the chromatic keys are in blackened oak-wood.The pedal keyboard – of the lectern-like type – iscomposed of 14 pedals (C-f) with a first short oc-tave, and is constantly linked to the keyboard.The registration is composed of knobs that can beslotted in a column on the right of the keyboard.The stops are furnished with elegant hand-writtennineteenth century:
Principale [8]OttavaQuintadecimaDecima nona (rep. to f# ”)Vigesima seconda (rep. to c# ”)Vigesima sesta (rep. to f# ’ and f# ”)Cornetto (from c# ’)Flauto in OttavaFlauto in XIIVoce Umana (from c# ’)Contrabassi [16](8 notes from C to B without repetition)
Fittings:
Tremulant, started by a knob located on the left
of the keyboard.
Preset Combination built by unknown author
during the nineteenth century.
Wind-raising made of three wedge-bellows, that
can be worked by means of ropes and wheels
and can be supplied also by an electric fan.
Windchest with nine-slide.
Pipe-rack with leather surface.
Cornet with three pipes for each key (XII-XV-
XVII) placed on a small slider chest, and sur-
mounted by correspondent pipe-racks made of
cardboard.
Pipes (464 + 10 silent of dead organs): tin pipes
for Principale and Cornetto; leaden pipes for
Ripieno, Fiffaro (or Voce Umana) and Flauti;
fir-woodden pipes for Contrabassi.
Wind pressure: 48mm.
Tuning: mean-tone temperament.
Pitch: a’ of Principale = 443 Hz at 18°C.
Specifications of instrument
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COSTANZO ANTEGNATI
Ricercar del duodecimo tono Ripieno (Pr. Ott. XV. XIX. XXII. XXVI)Canzon La Poncarala Ott. Fl. in VIIICanzon La Savalla Pr. Ott. Fl. in XII; – Fl. in XII; + Fl. in XIIRicercar del decimo tono Pr.
GIOVANNI CAVACCIO
Decimaquarta Canzon Francese Fl. in VIII; + XV; + XXIIRicercar secondo Pr. Fl. in VIII; + Ott. Fl. in XIISesta Canzon Francese Pr. XV. XXIIToccata quarta, detta La Licina Pr. VU; – VU; + VU
GIANDOMENICO ROGNONI TAEGIO
Canzon L’Homodea Pr. Ott. Fl. in VIII; + XXII; + XXVICanzon La Gallia Pr. Fl. in XIICanzon La Biuma Ott. (all’ottava bassa/one octave lower);
+ Pr. (all’ottava reale/real octave);+ XV; + XIX; + XXII; + XXVI
Registrazioni - Registrations
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GIOVAN PAOLO CIMA
Ricercar sesto Pr. Ott. XVCanzon La Pace Fl. in VIII; + XIX; – XIX; + XIX; – XIXCapriccio Pr. Ott. XV. XXIIFantasia Pr. Fl. in VIII
ANDREA CIMACanzon La Novella Pr. Ott. XXVI; + Fl. in VIII; + XXII
ANONIMOPastorale Pr. Ott. Cor.; – Cor.; –/+Ott.; +/– Cor.; –/+ Ott.
TARQUINIO MERULAIntonazione cromaticadel quarto tono Pr. VU; – VUCapriccio Pr. Fl. in VIII. XIX; + Ott. XXIICanzon del quinto tono Ott. XIX. XXII. Fl. in VIII;
– XIX. XXII; + XIX. XXIIToccata del secondo tono Ripieno. Cb.; – XXII. XXVI; + XXII. XXVI
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Un grazie particolare a / Special thanks to:
Comune di Almenno San SalvatoreProvincia di BergamoMarco Fratti
Produzione / Production: Casa Musicale Edizioni Carrara s.r.l., BergamoRegistrazione / Recording: settembre 2007, Almenno San Salvatore (Bergamo)Presa del suono / Recording engineer: Marcos PiccoliDirettore artistico / Recording supervisor: Andrea ParazzoliMontaggio digitale / Digital editing: Marcos PiccoliTesti / Texts: Luigi PanzeriFoto / Photos: © Comitato per l’organo Antegnati di San NicolaGrafica/ Design: Giuseppe Albergoni, Claudio GalanteGrafica di copertina / Cover design: Elena Gervasoniwww.edizionicarrara.it - www.antegnati.it
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