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George Sand vue par les Italiens (Essai de bibliographie critique) by A. Poli Review by: Guido Barbiano di Belgioioso Aevum, Anno 41, Fasc. 3/4 (MAGGIO-AGOSTO 1967), pp. 412-414 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20859994 . Accessed: 15/06/2014 16:03 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aevum. http://www.jstor.org This content downloaded from 188.72.96.115 on Sun, 15 Jun 2014 16:03:30 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

George Sand vue par les Italiens (Essai de bibliographie critique)by A. Poli

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George Sand vue par les Italiens (Essai de bibliographie critique) by A. PoliReview by: Guido Barbiano di BelgioiosoAevum, Anno 41, Fasc. 3/4 (MAGGIO-AGOSTO 1967), pp. 412-414Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20859994 .

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412 RECENSIONI

idee in tutta l'Europa. La sua idea era di svilup pare e attuare i principi del decreto tridentino sulle immagini, di dire agli artisti cio che de vono evitare (le immagini lascive e profane) e cio a cui devono aspirare (la fedelta alia realta naturale e storica). II problema dell'arte cristiana

apparve cosi importante al Paleotti che egli, in un memoriale composto nel 1596, propose la isti tuzione di un organo centrale preposto all'arte

sacra, che operasse in senso positivo e negativo, promovendo Parte ma anche ponendo delle proi bizioni. L'arte cristiana che si rivolge a tutti gli uomini non e meno importante per la Chiesa del libro stampato; di questo invece ci si preoc cupa, mentre per Parte si lascia che le cose va dano alia deriva. Non e certo arrischiato cogliere in queste idee e proposte un atteggiamento di diffidenza verso gli inizi del barocco romano, il cui trionfalismo non era condiviso dai Paleotti

(su questo problema occorre rivolgersi al pre cedente e piu ampio saggio del Prodi: Ricerche sulla teorica delle arti figurative nella riforma cat

tolica, in ?Archivio italiano per la storia della

pieta?, 4,1965, pp. 123-212, in estratto, Roma 1962. Su di esso vedi: H. Jedin, Das Tridentinum und die Bildenden Ktinste. Bemerkungen zu P. Prodi, Ricerche sulla teorica..., in ? Zeitschrift fur Kir

chengeschichte?, 74, 1963, pp. 231-39). Ancora due anni prima della sua morte, fedele

sino alia fine all'umanesimo cristiano e a se

stesso, il Paleotti compose un'opera sulla vec chiaia: opera teocentrica, limpida nel miglior senso della parola (De bono senectutis, 1595). La vecchiaia rappresenta per lui la maturita, l'apice dell'esistenza umana, poiche il vecchio possiede Pintelligenza piu profonda, Pesperienza piu vasta e la massima liberta. II libro e tanto lontano dal

Papatia stoica quanto dalla medievale ? Ars mo riendi ? ed e dedicato a S. Filippo Neri, con il

quale e con POratorio il Paleotti era stato in stretta relazione negli anni dopo il 1950. L'ul tima testimonianza del profondo legame del Paleotti con lo spirito dell'umanesimo cristiano b costituita dai fatto che egli fece raccogliere prima della sua morte (avvenuta il 22 luglio 1597) le relazioni sulle ultime ore del Giberti, del Seripando, del Morone e del Sirleto: tutti e

quattro erano stati impegnati, come egli stesso, nell'umanesimo cristiano e nella interpretazione umanistica del Tridentino.

II libro del Prodi b inattaccabile nelle sue con

clusion^ fondate sui fatti mediante una docu mentazione che b nello stesso tempo scrupolosa e critica. Egli si preoccupa della precisa data zione e della precisa riproduzione delle fonti

manoscritte, spesso deteriorate; quando, come a proposito della documentazione circa la ri forma della curia sotto Gregorio XIV, non vede la possibility di stabilire una cronologia piena

mente soddisfacente, Pautore segnala espressa mente questa insicurezza (p. 470). La bibliografia coeva e moderna b, per quanto io vedo, comple tamente utilizzata. Divergenze di opinioni si

possono avere solo sul significato dei fatti. L'in successo almeno parziale delle riforme del Pa leotti in Bologna e realmente da imputarsi in cosi grande misura ? come il Prodi pensa

?

agli ?Impedimenta? dei funzionari dello Stato

pontificio e della curia, oppure erano i metodi umanistici di cui il Paleotti si serviva (voler convincere e persuadere) incapaci di stroncare abusi cosi tenacemente e profondamente radicati? Borromeo era piu duro e rigoroso con se stesso e con gli altri. Puo forse darsi come dimostrata l'af fermazione che gia nel decennio dopo il 1580,

quando con Morone e Borromeo scompaiono i

piu significativi rappresentanti della generazione tridentina (Morone come ultimo presidente del Concilio e Borromeo come modello per la sua at

tuazione), il concilio di Trento sia divenuto uno strumento della politica controriformistica del

papato? (p. 419). Nessuno vorra rimproverare all'autore il fatto che egli veda i problemi post-conciliari del Tridentino alia luce del Va ticano II; ma alcuni giudizi che egli esprime non risentono forse troppo di questo punto di vista? ?0 rem duram ? diceva Sigonio, l'amico del Paleotti ? scribere historiam!? (p. 255). v

Rispetto al suo oggetto proprio, la biografia del Paleotti, il libro del Prodi e defmitivo. E una

lode, non un rimprovero se si aggiunge che apre molti nuovi problemi: nella storia della predica zione (pp. 73, 93 ss.), dell'amministrazione e delle finanze episcopali (p. 269); a proposito del rap porto tra potere spirituale e potere temporale nello Stato pontificio (p. 386) e del ruolo del col

legio dei cardinali nel secolo delle riforme (p. 478); per la storia delFumanesimo italiano. II piu grande e il piu importante di questi problemi e

pero quello dell'attuazione del Tridentino. Si

puo ritenere come sicura conclusione che un mem bro dell'assemblea conciliare cosi informato come il Paleotti, redattore del progetto di riforma tri

dentino, non era contento dell'attuazione che di esso veniva dando il papato; e certo anche che

egli giudicava negativamente il crescente indi rizzo controriformistico della Chiesa post-tri dentina, considerandolo un'alterazione dello spi rito che aveva permeato il Concilio.

Hubert Jedin

A. Poli, George Sand vue par les Italiens

(Essai de bibliographie critique), Sansoni (ed. Antiquariato), Firenze 1965; Librairie Marcel Didier, Paris 1965. Un volume di pp. 262.

Nella collana di pubblicazioni bibliografiche, che Tlnstitut Franc,ais di Firenze viene da qualche anno dedicando ai maggiori scrittori francesi, e recentemente apparsa l'opera di Annarosa Poli, George Sand vue par les Italiens. II saggio, dovuto al piu autorevole specialista di studi sandiani in

Italia, raccoglie tutta la produzione bibliografica

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RECENSIONI 413

italiana dedicata alia scrittrice francese e si pone in tale senso come la prosecuzione e il compimento delle ricerche che Fautrice ha condotto nel suo studio fondamentale, L'ltalie dans la vie et dans Voeuvre de George Sand (Paris 1960). Ma Popera si segnala per la novita dei criteri metodologici seguiti, che vuole offrire un quadro il piu com

pleto possibile della ?presenza? della scrittrice non solo nella letteratura e nella cultura in ge nerale, ma pure nella vita e nel costume italiani: ?II ne s'agit pas seulement ? scrive la Poli ?

de dresser ici des listes les plus completes possi ble d'articles, de monographies, de traductions

(...) il est plus important de saisir la presence de

George Sand dans la vie italienne, de reperer les moments et les milieux ou son oeuvre agit comme element actif des batailles litteraires et

ideologiques. Or ce ne sont pas toujours les ecrits les plus doctes qui donnent le temoignage le plus sur de Pinfluence d'un ecrivain. C'est pourquoi un chapitre est consacre aux allusions touchant la vie et Poeuvre de George Sand ?.

Ispirata a tali criteri e preceduta da un'ampia introduzione, che rappresenta la parte fondamen tale del saggio, la bibliografia riunita dalPA. si

compone di oltre un migliaio di titoli giungendo fino al 31 dicembre 1962; divisa in due sezioni, la prima, Les oeuvres, comprende le traduzioni italiane e le edizioni in francese, le lettere, i fram

menti non raccolti nelYEpistolario pubblicati in

Italia; la seconda, La critique, ripartita in cinque settori: 1) le opere generali (enciclopedie, dizio

nari, storie letterarie, ecc); 2) gli studi consa crati nel loro complesso a G. S.; 3) gli articoli

apparsi nei periodici; 4) le allusioni alia vita o alle opere di G. S.; 5) i contributi di autori ita liani pubblicati fuori d'Italia.

L'interesse maggiore del saggio tuttavia b da

ricercarsi, come si osservava, nella lunga intro duzione composta di 5 capitoli, dove Pautrice indica i momenti e i motivi principali della ? for tuna? della scrittrice in Italia.

II primo capitolo, che b il piu esteso, segue la ? presenza ? della Sand nei principali Stati italiani

prima delPUnita: nonostante le tenaci resistenze suscitate da motivi moralistici e da un persistente classicismo, i primi operanti soprattutto negli Stati piu direttamente sottomessi alPinfluenza di Roma (e che culminano nella condanna al

Plndice), il secondo piu attivo negli Stati del Sud, nel Veneto e in Piemonte, il ?successo? della

opera sandiana b quasi immediato in Italia; i cri tici appaiono nel complesso concordi a riconoscerne i pregi psicologici e stilistici. In Toscana essa

incontra i primi ammiratori negli scrittori che ruo tano attorno al Vieusseux. II Tommaseo, pur con riserve di ordine etico, apprezza Pempito passionale e il sentimento lirico dei romanzi, mo

tivo quest'ultimo che ritrova un riconoscimento

positivo anche nel Carducci, mentre il Giusti e

il Guerrazzi si schierano piuttosto su una posi zione di critica moralistica. In Lombardia e in

misura molto minore nel Veneto, larga atten

zione b riservata alia scrittrice francese; la critica

rivolge la sua ammirazione ai ? romans rustiques ?. Nel Piemonte, accanto alle resistenze antiro

mantiche del Balbo, del D'Azeglio e del Gioberti, h soprattutto Yintelligentzia liber ale di sinistra

(tra cui il Brofferia) che valorizza in senso pro gressistico e politico Topera della Sand, che trova in Mazzini il suo piu illustre sostenitore; il patriota italiano che dedico alia scrittrice acuti articoli di riviste contenenti felici intuizioni estetiche, ri

mase, nonostante le divergenze politiche, a lei

legato da una sentimentale affinita. II raggiungimento deH'Unita vede la fine delle

resistenze di ordine soprattutto etico e politico; il nome della Sand b ormai acquisito tra quello dei piu grandi scrittori francesi deH'Ottocento e trova la sua consacrazione definitiva in una serie di articoli pubblicati in occasione della morte.

Negli anni che seguono Tinteresse sembra spo starsi insensibilmente dall'opera alia vita; questa tendenza trova l'occasione immediata nella pub blicazione della Correspondance, iniziata nel 1881, ma soprattutto nelFepisodio dell'amore veneziano

per Pagello, che alimenta una vastissima lette ratura pubblicistica. Nelle polemiche della fine del secolo si esalta il sentimento naturalistico e il senso della ?lingua? paesana dei ?romans

rustiques ?; in polemica con esso altri critici sot tolineano invece i valori lirici e musicali della sua prosa; questo giudizio trova una conferma autorevole in un saggio di B. Croce del 1922 ed b ripreso quasi concordemente dalla critica po steriore. Negli anni del fascismo si assiste a una valorizzazione politica dei romanzi paesani; nel secondo dopoguerra si accentua Tinteresse per la vita mentre si susseguono diversi contributi critici volti a illuminare aspetti particolari della

opera sandiana tra cui quello fondamentale del

saggio gia ricordato della Poli. II terzo capitolo b consacrato alle traduzioni

delle opere della scrittrice francese che rivelano l'interesse attento e costante del pubblico dei lettori italiani, soprattutto nel secolo scorso; nella pletora di esse (173 complessivamente), dovute per lo piu a traduttori mediocri, si segna lano invece quelle moderne di Consuelo e delle

Lettere d'amore compiute rispettivamente dal Lessona e dairAleramo.

Nel capitolo successivo la Poli viene esaminando la ? presenza ? della Sand nella letteratura crea tiva italiana; Tinflusso si esercita dapprima e

soprattutto sui poeti del ? secondo romanticismo ?, sul Prati, sul Grossi &e\VEdmenegarda, e sul Guerrazzi che ne ricava il motivo dei personaggi dominati dalla fatalita amorosa; ma nel com

plesso i dati psicologici e espressivi della narra

tiva sandiana vengono interpretati alia luce del tradizionale moderatismo italiano. L'episodio piu cospicuo deirinflusso della scrittrice sulla lette ratura italiana b rappresentato dal genere della narrativa ?rusticale?, che trova nel milanese Carcano e nella friulana Caterina Percoto rea

lizzazioni nel complesso piu che modeste; nel

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414 RECENSION!

Nievo il contatto con i ?romans rusiiques? risulta particolarmente fecondo di sviluppi suc

cessivi; la sua novellistica e anche il suo romanzo

maggiore appaiono ispirati da un comune senti mento naturalistico e della realta paesana e da una tecnica narrativa in parte derivata dalla Sand e in parte attinta a una ? vocation originale ? e a una ?recherche personnelle? delFautore; e

qui l'analisi della Poli si fa particolarmente minu ziosa indicando figure e motivi che il Nievo ri

prende soprattutto dai romanzi ?campestri?. Nella narrativa italiana della fine delFOttocento e del principio del Novecento, la sua presenza e

sempre, seppure in misura minore, attiva; POriani ne deriva alcuni motivi ideologici, il Fogazzaro si mostra particolarmente sensibile ai valori musi cali e paesaggistici; mentre la Serao ne ricava il tema romantico delPineluttabilita della passione e la Deledda ritrova un'affinita sentimentale so

prattutto nell'amore alia terra natale. II nostro secolo segna pero nel complesso la crisi e Peclissi

quasi completa della ?fortuna?, soprattutto delPopera, della Sand, che viene giudicata non

piu ? attuale ?. Sulle suggestioni che la scrittrice esercito sul

costume italiano, la Poli si diffonde brevemente nelFultimo capitolo: dalle eroine risorgimentali, la cui vita e i cui sentimenti sembrano ispirarsi ai suoi romanzi, alle rivendicazioni femministiche del primo socialismo, si pud concludere che POttocento italiano ha costantemente avuto pre sente questo ?ideal humain ? di donna e di scrit trice.

Un piccolo complemento, per concludere, alia

bibliografia italiana della Sand: fra le addizioni, va indie at o il racconto Les trois soeurs, pubbli cato nella ?Bibliotheque choisie des meilleures

productions de la Litterature francaise contem

poraine ?, Milan, chez Charles Turati Imprimeur, III a. 1844- 7e-8? livraison 15 juin, pp. 475-480, che costituirebbe cosi la prima opera in lingua originale che abbia visto la luce in Italia.

Guido Barbiano di Belgioioso

senso un testo per la scuola ? nuova ?, modellato sui sempre validi schemi della ingiustamente vitu

perata scuola tradizionale.

L'impostazione del lavoro e quella infatti ormai corrente in Italia dalla esemplare morfologia e sintassi del Gandiglio in poi: i tre volumi di Traina Bertotti contengono rispettivamente la sintassi delle concordanze e dei casi, quella del verbo e in fine quella del periodo.

Dopo una chiara formulazione della regola, ab bondanti esempi, con precise citazioni da autori

arcaici, classici e post-classici, chiarificano al di scente la regola nella sua concreta applicazione o,

meglio, gli fanno comprendere come, da una serie di esempi analoghi a quelli citati, i grammatici siano giunti a formulare, generalizzando, la regola sopra proposta.

Segue alia regola principale, quando occorre, una serie di paragrafi in carattere piu minuto, ma con efficace rilievo tipografico, dedicati alle

regole piu particolari e alle eccezioni, agli esempi piu rari.

Anche questa minuzia e precisione di partico lari, con buona pace degli awersari (quasi tutti non latinisti!) della sistematica grammatical delle lingue classiche, e indispensabile in un testo che si rispetti, dedicato a una scuola seria; non v'e infatti chi non sappia che una lingua letteraria h un insieme complesso e sfumato di espressioni che talvolta sfuggono ad una troppo rigida classifi cazione (tanto piu nel caso di una sintassi assai

rigida come qnella latina), sicche spesso la regola e circondata da un sottobosco di casi particolari e di eccezioni che Tallievo deve conoscere e saper reperire con facilita, per leggere consapevolmente e non psittacisticamente gli autori antichi. Tale evidenza non cozza ovviamente con la necessita di una sistematica rigorosa, anzi, se mai, la rende ancora piu indispensabile.

Ogni capitolo e completato da un'abbondante

copia di esercizi, in frasi staccate o in temi conti nui, desunti, sempre sulla scia del grande Gandi

glio, direttamente dai testi o in retroversione. A tutto questo ci avevano gia abituato i migliori

testi della scuola tradizionale, ben noti ai colle

ghi che in tutti questi anni hanno svolto il loro

insegnamento nella Media non unificata e nel Ginnasio superiore.

Nel testo Traina-Bertotti c'e solo un'innova zione che colpisce immediatamente il lettore, cioe ana serie di premesse elementari con renuncia zione schematica di concetti (soggetto, predicate, apposizione, attributo, complementi, ecc.) che la scuola non ? riformata ? dava gia per ampiamente scontati quando si accingeva ad erudire gli alunni

mlla sintassi latina: penosa concessione al pauroso lecadere del livello culturale della scuola ita liana! Tutto sommato dunque la pubblicazione di

ma Sintassi normativa della lingua latina ci do rrebbe rallegrare, se non altro, come faustum omen >er il futuro degli studi classici in Italia.

Se non che gli autori stessi temperano alquanto

A. Traina - T. Bertotti, Sintassi normativa della lingua latina; vol. I: Le concordanze. II nome, pp. 374; vol. II: II verbo, pp. 248; vol. Ill: II periodo, pp. 332, Gappelli Ed., Bo

logna 1966.

Non si puo negare ai due autori della Sintassi normativa della lingua latina uscita il luglio scor so, professori Alfonso Traina e Tullio Bertotti, un notevole coraggio ed una buona dose di otti- , mismo per aver pubblicato, nella seconda eta del ferro che gli studi classici vanno attraversando ora in Italia, un testo che non ha nulla da invi diare ai piu qualificati in uso fin qui nella scuola tradizionale. E percid molto consolante per noi ; insegnanti aprire senza diffidenza e con pieno con

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