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La Collection M. Hombert. I. Timbres amphoriques et autres documents écrits acquis en Égypte (Papyrologica Bruxellensia, 15) by G. Nachtergael Review by: Lucia Criscuolo Aegyptus, Anno 60, No. 1/2 (gennaio-dicembre 1980), pp. 273-274 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41216555 . Accessed: 14/06/2014 19:06 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aegyptus. http://www.jstor.org This content downloaded from 91.229.229.162 on Sat, 14 Jun 2014 19:06:46 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

La Collection M. Hombert. I. Timbres amphoriques et autres documents écrits acquis en Égypte (Papyrologica Bruxellensia, 15)by G. Nachtergael

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La Collection M. Hombert. I. Timbres amphoriques et autres documents écrits acquis enÉgypte (Papyrologica Bruxellensia, 15) by G. NachtergaelReview by: Lucia CriscuoloAegyptus, Anno 60, No. 1/2 (gennaio-dicembre 1980), pp. 273-274Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/41216555 .

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RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA 273

pravvivere nelle nostre), va notato quanto sia ricco di acute osservazioni sul- l'organizzazione * pratica ' della burocrazia tolemaica : carriere, rapporti ge- rarchici. Per una diversa interpretazione di alcuni documenti analizzati dal- l'autrice cf. «Aegyptus», LVIII (1978), pp. 18-21.

P. W. Pestman, Uagoranomie: un avant-poste de V administration grecque enlevé par les Égyptiens?, pp. 203-210: ancora una volta l'autore riesce a vin- cere una battaglia contro i Greci! *

J. Bingen, Économie grecque et société égyptienne au IIIe siècle, pp. 211-219. Vi è tracciata una rapida sintesi, sostenuta dall'analisi di alcuni esempi scelti, dei più significativi ed influenti apporti che la prassi economica greca intro- dusse in Egitto.

E. Luddeckens, Die demotische Urkunden von Hawara, pp. 221-226. Messa a punto del materiale demotico, sparso in numerose collezioni, relativo ad Hawara, preludio a un organico studio di questa località in particolare come centro religioso.

H. Heinen, Ägyptische und griechische Tradition der Sklaverei im ptole- mäischen Ägypten, pp. 227-237 : discussione delle principali trattazioni sull'ar- gomento, con largo uso della bibliografia in lingue slave. Attenzione centrata su vecchie e nuove forme di servaggio e schiavitù.

W. Clarysse, Prosopography and the dating of Egyptian monuments of the ptolemaic period, pp. 239-244,, figg 156-157. Viene applicato, con notevoli risul- tati, un metodo di indagine prosopografica interdisciplinare, utilizzando cioè i dati forniti dall'archeologia e dalla documentazione papiracea.

J. Quaegebeur, Reines ptolémaïques et traditions égyptiennes, pp. 245-262.

Lucia Crisctjolo

G. Nachtergael, La Collection M. Hombert. I. Timbres amphoriques et autres documents écrits acquis en Egypte (Papyrologica Bruxellensia, 15), Bruxel- les 1978.

Comincia con questo volumetto l'edizione di una collezione privata che, se pure non di grandi dimensioni, per la personalità del suo proprietario desta un immediato interesse. Lo studio del materiale, acquistato in Egitto nei primi anni '30, era stato intrapreso dal compianto Pierre Hombert (cui il libro è dedicato), il quale ne aveva pubblicato una piccola parte [P. Hombert, Cinq ampoules inédites de Saint Menas, « Chron. d'Ég. », XXI (1946), pp. 173-176]. La rac- colta comprende infatti, secondo i dati forniti dal Nachtergael, oltre ai docu- menti iscritti da lui editi, anche 200 terrecotte, alle quali sarà dedicato un secondo volume.

La maggior parte dei testi scritti, che costituiscono l'argomento di que- st'opera, è rappresentata da 26 bolli d'anfora (24 rodii, due di provenienza ignota e uno latino) e solo l'aggettivo esemplare può definire la loro pubbli- cazione. Ognuno di essi è corredato infatti di un lemma quanto mai accurato:

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274 RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA

non manca, ad esempio, oltre all'indicazione delle misure e a una sommaria descrizione, anche il riferimento alla classificazione delle anse già elaborata da V. Grace. Ma la parte certamente più pregevole è l'esauriente, aggiornato, e spesso acuto commento che arricchisce l'edizione dei bolli, altrimenti mera- mente catalogica, di nutazioni prosopografiche e storico -antiquarie. Per ogni bollo vengono segnalati inoltre l'estensione della sua diffusione nei principali siti di trovamento, le varianti tipologiche e, in conclusione del commento, gli esemplari completamente identici.

Questa compiutezza di dati è resa ancor più apprezzabile dagli indici, che non si limitano ai nomi di fabbricanti ed eponimi menzionati nei bolli presi in esame, ma comprendono tutti quelli citati nel corso della trattazione.

In appendice poi Г A. ha redatto un elenco di correzioni apportate da lui e dallo studioso sovietico I. B. Brasinsky all'opera della Canarache sui bolli d'Istria (cf. però anche «Bull. Ëp. » 1979, n. 28).

Il volume presenta infine l'edizione di un papiro con frammento di conto del III secolo d.C, di tre ostraka greci (ricevuta di frumento del 112 a.C, lista di nomi di persone del II secolo d.C. e una ricevuta di trasporto del III/IV d.C), di un ostrakon falso, di tre tavolette lignee di differente contenuto (il n. 32, già pubblicato da M. Hombert, in Coll. Youtie II, pp. 621-626, è pro- babilmente un'etichetta da legare a un pegno depositato, i nn. 33-34 sono invece comuni tavolette di mummia), di tre monete tolemaiche e di un fram- mento di epigrafe greca.

Tutto il materiale, bolli anf orici, papiro, ostraka, tavolette, monete ed epigrafe, è riprodotto nel testo con ottime fotografie.

Prezioso volumetto sia per veste tipografica sia ancor più per contenuto: c'è da rammaricarsi dunque che la collezione comprenda solo questi pochi do- cumenti scritti, alla cui pubblicazione G. Nachtergael ha atteso con tanta dottrina e cura.

Lucia Criscuolo

Cl. Préaux, Le Monde hellénistique. La Grèce et VOrient de la mort ď* Alexandre à la conquête romaine de la Grèce (323-У46 av. J.-G.) (Nouvelle Clio. L'Histoire et ses problèmes, 6-6 bis), 2 voll., Presses Universitaires de France, Paris 1978.

L'assunto principale intorno al quale ruota quest'opera magistrale con la quale Claire Préaux ci ha lasciato e che costituisce a un tempo, senza che lei potesse saperlo, il suo commiato dal mondo scientifico e il suo testamento di studiosa, consiste in una minuziosa confutazione della ben nota tesi del Droysen che individuava tra i caratteri peculiari dell'età ellenistica un progressivo pro- cesso di fusione tra la civiltà greca e quelle del mondo orientale e la conseguente nascita di una forma di cultura mista.

Si può dire anzi che tutta la struttura del libro sia concepita in funzione della teoria che l'Autrice intende dimostrare, e cioè di una relativa impermea-

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