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i L L L a a a s s s t t t o o o r r r i i i a a a  d  d  d  i i i P P P i i i n n n u u u  di Giuseppe Albanese 7 7 7 . . .  L L L a a a v v v i i i t t t a a a c c c o o o n n n t t t i i i n n n u u u a a a  

La storia di Pinu - La vita continua

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La storia di Pinu – La vita continua

Morgex, cuore della Valdigne, diventa la patria di adozione diPinu. Pittura e cinematografia a passo ridotto sono i passatempicreativi che permettono a Pinu di superare la tragedia vissuta.Conosce pittori e scultori, partecipa a mostre di pittura, ricevepremi e riconoscimenti per l’Arte Bianca e per le Arti Visive (la IIe la VII), è tra i co-fondatori di Cine Club Valle d’Aosta.

Ma non dimentica la sua patria d’origine in provincia di Palermo,Polizzi Generosa, che fa parte dei paesi dell’entroterra siculadimenticati in quanto lontani dal mare e dai centri turisticiimportanti. Per le attività realizzate a favore di Polizzi Generosa,Pinu riceve una Targa d’Argento.

Nel 2001 Pinu si ritira dal lavoro.

Foto di copertina: rickquotescom+269.jpg

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Morgex Valdigne: patria di adozione 1

Incontri importanti 4

Nuovi talenti 6

Torta alla frutta da Guinness dei primati 7

I paesi dell’entroterra sicula dimenticati 9

Polizzi Generosa: patria di origine 11

Polizzi: storia e ricordi 11

Cinema amatoriale 15

Cine Club Valle d’Aosta 17

Documentari realizzati 18

Ritiro dal lavoro 19

Note sull’autore 21

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Morgex Valdigne: patria di adozione

Pinu continuò la gestione della propria pasticceria artigianale aMorgex nei locali dei due più assidui clienti della pasticceria che

ancora ringrazio moltissimo.Morgex

Nell'epoca romana sichiamava Morgentium oMorgentia, nel Medioevo fudetto Morga e poi MoriaciumMoniaix e infine Morgex.

Situato a 920 m di altezza inuna piana incantevole epittoresca che si apre aventaglio verso la lontanavisione del Monte Bianco, anord-est, e dalla Grivola asud-ovest.

[Foto della parrocchiale diMorgex: archivio del Comunedi Morgex ]

Pinu restò affascinato quando lesse la storia del Beato Vuillermein occasione della Festa Patronale che si svolse il 7 di Febbraio1973.

In seguito ha realizzato, in collaborazione con il Parroco Don

Pierino Colmàr che scrisse il testo, il cortometraggio in Super 8“Beato Vuillerme de Leaval” dedicato al Santo Patrono di Morgex.

Hanno partecipato come collaboratori e attori alcuni cittadini diMorgex per ricreare i miracoli avvenuti nel lontano 1260.

A lavoro finito il filmetto fu proiettato diverse volte con largaapprovazione e interessamento dei cittadini.

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Sia la pittura che la cinematografia a passo ridotto, furono idiversivi passatempi creativi che permisero a Pinu, di superare iltriste avvenimento.

Vuillerme LéavalVuillerme della nobile famiglia Léaval visse probabilmente nelXII secolo o nel successivo, mentre la tradizione lo collocava neisecoli VI‑ VII. La tomba fu rinvenuta nel 1687 durante lavorinella chiesa parrocchiale.

Il culto del beato fu autorizzato nel 1877 da papa Pio IX. Inoccasione del riconoscimento ufficiale fu dedicato a Vuillerme

de Léaval l’altare in fondo alla navata destra, in originededicato alla Ss. Trinità e agli apostoli Filippo e Giacomo.

L’altare era stato rifatto nel 1771 dal valsesiano GiovanniBattista Gilardi. La festa viene celebrata il 7 febbraio.

Panorama di Morgex

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Alcuni quadri realizzati dopo il corso con il Mespose nelle pareti del negozio dove numerosidell’Arte pittorica si fermavano a guardarli e farlAlcuni vollero sapere chi era l’autore.

Ricorda Pinu le parole che le disse il suodipingeva una tela con natura morta : “Ricordal’Arte pittorica se dovresti affrontare prsconsolanti”.

Infatti! ... ne ebbe bisogno. Morgex stava divedefinitiva per il siculo errante che nel frattempofamiglia.

Morgex e la Valdigne

Morgex da sempre viene definito "Cuore della Vasuperiore della Valle d'Aosta.

La Valdigne si estende dal comune di La SaCourmayeur, comprende i comuni di La ThuileSaint-Didier e le valli laterali: Val Ferret, Val VeLa Thuile, è percorsa dal fiume Dora Balteasuperiore.

estro Martini, liclienti e amantie i complimenti.

Maestro mentrei di abbracciareoblemi seri e

tando la patriasi rifece un’altra

ldigne", la parte

lle a quello diMorgex e Pré-

y e il vallone didel suo corso

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Incontri importanti

Un giorno entrò in negozio per comperare dei pasticcini, il SignorPiero Loggia, che: guardando i quadri con insistenza le venne

spontaneo chiederle se anche lui dipingeva.Il Signor Piero rispose: “Ma si ... Solo che per vivere dovrò farealtro. E pensare che ho frequentato la scuola d’Arte del Brera aMilano. Comunque: i tuoi quadri mi piacciono”. Continuò a dirle:“Vedendo il tuo stile pittorico i toni pacati la pennellata sicura e ipaesaggi della mia Valle, prometto che riprenderò a dipingere”. Ecosì fu … A distanza di pochi anni Piero Loggia (1936-1990)divenne un nome, un Maestro molto conosciuto anche in Francia.

Piero, un po’ per volta, scoprì che aveva il dono della pitturaanche la moglie Yolande, nata nel 1938 a Saint-Pol-sur-Mer(Francia del Nord) che l’aveva sposato nel 1978 diventandone lamanager.

Dal 1984 Yolande Loggia diventa ufficialmente una pittrice.

Alla morte di Piero, Yolande decise di lottare contro l'oblio econtinuare per vent’anni a proseguire la strada che avevamo

iniziato insieme organizzando conferenze-presentazioni e mostrein Europa sotto il nome di “Yolande e Piero Loggia”.

Alcuni mesi dopo, si presentò un altro Signore che faceva ilrappresentante di attrezzi da laboratorio dolciario per una Dittadi Torino.

Parlando di lavoro e facendo un ordine di alcuni stampi perpanettoni, si venne a parlare anche dei quadri esposti in negozio.Chiese a Pinu chi era quel pittore.

La risposta fu: “Sono io che mi diletto. Guidato dal ProfessoreMartino Martini che risiede in questo paese”.

“Sono veramente belli quello stile impressionistico mi ricorda ilGrande Maestro Francese Renoir. Certo! ... lui è un’altra cosa!Sai che anche io mi diletto! E pensare che ho frequentato lascuola d’Arte “Albertina“di Torino diplomandomi. Per viveredovrò fare il rappresentante”.

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Pinu le rispose: “Peccato. Perché non riprende a dipingere con ilsuo bagaglio artistico non dovrà fare fatica. E … sappi che l’Arteha bisogno di Maestri come Lei”. Evidentemente, Gianluigi deFilippis di Ivrea ripensò l’incoraggiamento datogli dal pasticcerepittore e, alcuni mesi dopo, Pinu ricevette un invitoall’inaugurazione di una sua mostra personale.

L’Anno successivo il de Filippis stava preparando una secondaMostra a Torino, quando un male incurabile lo fece allontanaredai suoi colori e dalle sue tele. Con una leucemia fulminante; duemesi dopo l’amico rappresentante e pittore, andò a dipingere inun altro Mondo, e …

Chissà quale! Sicuramente in quel Mondo pieno di colori dove tuttigli Artisti possono attingere i pennelli, creando quelle scievariopinte a forma di metà cerchio degli Arcobaleni Celestiali.

Morgex – Tour de l’Archet

La-Tour-de-Archet_Esterno.jpg, sapegno.it

Durante il cammino professionale il pasticcere pittore siciliano,ebbe modo di conoscere persone e personaggi importanti, tra iquali il maestro Martino Martini, il poeta-maestro Claude

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Fouchécourt, il pittore valdostano di grande carisma AngeloAbrate (Torino 1900-Sallanches 1985).

Nuovi talentiNel 1982 Pinu fu partecipe alla manifestazione Artisticaorganizzata da una commissione di Critici d’Arte e GalleristiMilanesi che ogni Anno premiavano nuovi talenti italiani di tutte leArti come: Cinema, Teatro, Letteratura, Scultura, Giornalismo ePittura.

La manifestazione si svolse in Francia a Chamonìx in una serata al

Casinò con una cena prelibata. Alla fine, la consegna delle targhe,diplomi di partecipazione e una statuina in metallo realizzatadallo scultore Meloniski da Villacidro CA, Sardegna dove è natonel 1943 (meloniski.com/).

La compagnia di 12 ragazze finaliste al concorso di Miss Italia,fecero da cornice alla serata con un famoso presentatoremilanese.

Il nome di Pinuiniziò a compa-rire su alcunigiornali e rivi-ste. Sia nelcampo dolcia-rio che inquello arti-stico.

Di Lui si inte-ressò anchel’Accademia diBelle Arti dellaCittà di Ta-ranto “Diòscuri” che lo invitò a partecipare a mostre in collettivain alcune Città internazionali. Le mete furono: Toronto Canadà,Caracas Venezuela, Atene Grecia, il Cairo Egitto e Taranto Italia.

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Ancora una volta il nome di Pinu rimbalzò su alcuni prestigiosiquotidiani internazionali.

Le fotocopie degli articoli con le targhe di argento e bronzo sono

custoditi nei cassetti di casa Albanese.Una ennesima premiazione è stata fatta in occasione dellacollettiva organizzata dall’Assessorato al Turismo del Comune diTaranto nella prestigiosa sala della Protomotèca del CampidoglioRoma. Madrina della manifestazione Artistica è stata la ContessaMaria Fede Caproni di Taliedo Armani componente della NobileFamiglia “Caproni” costruttori dei primi aeromobili italiani.

Fonte: wp.scn.ru

Torta alla frutta da Guinness dei primati

Nel 1986 tutti i pasticceri della Valle d’Aosta d’accordo con ilComune del Capoluogo Valdostano dettero il via alla realizzazione

di una torta alla frutta più lunga del Mondo, battendo a sua voltail Guinnèss dei primati mondiali con la lunghèzza di 485 metri.

La piazza Chanoux della Cittadina di Aosta il 6 di Marzo 1986 furiempita con un lungo serpentone a zig zag della torta; che vennevenduta a tranci e il ricavato fu devoluto all’AssociazioneRegionale per il “ Telefono Azzurro” Ente Nazionale per la difesae protezione dei bambini italiani.

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Lo sforzo lavorativo dei pasticceri e la donazione delle materieprime dalle ditte interessate e il benestare delle Autorità sonoserviti per una causa assai importante. Un Grazie, ai pasticceridella Valle d’Aosta.

Pinu fu anche collaboratore alla nobile idea e alla realizzazione.

La RAI 3 Regionale si interessò a realizzare un bel servizioTelevisivo nel quale si dette assai rilievo alla giornata dibeneficenza e al lavoro di tutti i partecipanti.

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Il servizio fu trasmesso in tutta la Valle portando a conoscenza ditutti i cittadini la lodevole manifestazione della piccola magrande, Regione Valdostana.

La settimana successiva, il Giornalista RAI volle conoscere chi erail pasticcere e pittore che operava a Morgex. Venne con la suatroupe e intervistò l’interessato con le immagini del negoziolaboratorio e tutte le qualità di prodotti esposti in vetrina. Anchei quadri esposti nella parete del negozio furono all’attenzione delbravo giornalista e conoscitore delle Arti.

Prima di congedarsi con il Giornalista, Pinu espresse un desideriodicendogli: “Peccato che il servizio che ha fatto per la lunga torta

e la conoscenza con il pasticcere pittore siciliano; non possonovederlo i miei concittadini di Polizzi Generosa a causa dellalontananza. Ma … fa niente!”. Evidentemente, ne parlarono inRedazione di Aosta.

E, i giorni 19 e 20 Marzo diverse telefonate giunsero a Pinu mentrelavorava dai parenti, amici e normali paesani, compreso il SindacoGiuseppe Lo Verdi, dicendogli di essere stati contenti di averevisto in un programma Televisivo della Sede RAI di Palermo, unloro concittadino parlare bene della cittadina di Polizzi Generosada dove emigrò, ma che non ha mai dimenticando la sua origineoperando nel campo dolciario con la passione della pitturariscuotendo unanimi consensi.

I paesi dell’entroterra sicula dimenticati

Per quel paese dell’entroterra sicula abbracciato dai montiMadoniti da un lato; e dai campi agricoli, dall’altro. Quella notiziatelevisiva fu una boccata di ossigeno per l’intera comunità sicula.I paesi dell’entro terra lontani dal mare e centri turisticiimportanti hanno sempre avuto la certezza di essere statidimenticati e abbandonati a se stessi.

I loro nomi venivano evidenziati dai giornali e Telegiornali;soltanto quando avvènivano episodi sgradevoli all’opinionepubblica. Peccato! ... Perché in quei paese in parte dimenticati,

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esistevano ed esistono ancora oggi; persone brave, intelligenti,lavoratori con un fardello di umiltà alle spalle degni di ogni altrapersona perbene.

Il Sindaco Lo Verdi invitò Pinu quando chiudeva il negozio, direcarsi a Polizzi per ricevere i complimenti. Così è stato.

Nel mese di Settembre varcò la porta d’entrata del palazzoComunale e quella della sala consiliare al completo degli Assessorie Sindaco nel semi cerchio Pretoriale Pinu fu invitato a sedersitra il Sindaco e il Presidente della Giunta che dopo i discorsi diprammatica; gli consegnarono una targa di Argento con dedicamolto significativa.

Ringraziarono il concittadino, come un grande lavoratore dolciarioe artigiano del pennello e colori. Sottolineando, il valore artisticoe persona degna di rappresentare altrove; l’onore dei cittadini diPolizzi, stando lontano 1800 chilometri. Inoltre; gli promisero cheil suo nome verrà scritto nel Registro degli Illustri personaggi dellacittadina. Be!! ...

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Polizzi Generosa: patria di origine

Mai più avrebbe pensato Pinu, che i dirigenti del suo paese natìoavessero avuto tanta sensibilità e riconoscenza verso un modesto

e instancabile lavoratore.Nel 1992 Pinu, allestì una mostra personale con 35 quadri nelPalazzo Comunale di Polizzi.

Le tele di varia grandezza con la maggior parte paesaggiValdostani furono donati tutti al Comune come ricordo di un suocittadino che vive e lavora lontano dalle sue mura d’origine.Alcuni soggetti, furono realizzati in diversi scorci e angoli diPolizzi Generosa non ancora toccati dal cemento e dallamodernità.Il Sindaco e la sua Segretaria gli dissero: “Noi non abbiamo maifatto caso a quanto potessero essere pittoreschi questi angoli anoi conosciuti e nello stesso tempo; sconosciuti! ... Vie dove noipassiamo sovente; senza accorgercene che li … Quell’angolovecchio potesse essere soggetto pittorico … Grazie! ... SignorPinu, di questa insolita passeggiata tra le case di Polizzi antica”.

L’omaggio artistico donato al Comune fu catalogato e sistematonegli uffici amministrativi dove chiunque entri guarda il lavorofatto, da un loro concittadino.

Polizzi: storia e ricordi

Quando lasciai la mia cittadina di Polizzi, era il 1958 pochi annidopo il termine dei vari conflitti politici e bellici in cui l’Italia e inparticolar modo in Sicilia dove fu protagonista di eventi spiacevolinel quale né soffrirono i cittadini di ogni ceto sociale.

In quel lontano periodo, ebbe inizio la lenta ma progressiva ascesadel mondo lavorativo e di emigrazione in massa dal meridione alsettentrione. A malincuore detti l’addìo a tutto quello che miapparteneva compreso l’insegnamento e la storia del mio paesemadonita. Ricordo alcune pagine lette con interesse, che Polizzi

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Generosa ha origini antichissime e che alcuni coloni ellenici earabi abitarono in Sicilia ancor prima del terzo secolo a.c.

Si susseguirono Romani, Fenici, gli Aragonesi ecc. ecc. e fu

visitata da personaggi importanti e che; Polizzi ospitò sia pure perpochi giorni, Sovrani, Principi e Condottieri vari, nonché Carlo V,capo del Sacro Romano Impero, tornato, nel 1535, da una guerracombattuta in Africa a difesa della cristianità.

Secondo gli storici, Carlo V partiva dalla Tunisia il 17 agosto del1535 e arrivava in vista di Trapani il 20 successivo. Dopo unprolungato soggiorno nel porto di approdo, l' imperatore partì perPalermo dove giunse dopo una sosta a Monreale. Lasciata Palermo

il 14 ottobre, attraverso strade di montagna, l'imperatorepernottò a Polizzi Generosa, diretto a Messina dove giunse il 21ottobre.

Polizzi Generosa (Pulizzi in siciliano) è un comune italiano di3.756 abitanti [ISTAT 2009] della provincia di Palermo in Sicilia.Fa parte del Parco delle Madonie.

Il sito su cui sorge la cittadina di Polizzi Generosa è statofrequentato sin dal VI secolo a.C. come documentano recentirinvenimenti archeologici.

Nel IV secolo a.C., l'abitato, grazie alla sua posizionestrategica, lungo il confine tra i domini punici e quellisiracusani, dovette avere un presidio stabile ed una fortezzapresidiata da milizie mercenarie originarie della Campania,come attesta il rinvenimento di un ripostiglio monetale neglianni 1950.

Resti romani sono pure documentati da Contino (1986).

Nel periodo normanno-svevo la cittadina ha il suo periodo difloridezza entrando nell'orbita regia e divenendo poi cittàdemaniale. La decadenza della cittadina inizia con lapestilenza del 1575-76 che decima la popolazione. Alla fine delXIX secolo si ebbe una ripresa della cittadina come testimoniala presenza di diverse attività commerciali. (da: it.wikipedia)

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Polizzi fu anche, centro di un primitivo crocevia sentieristicocollegando Palermo, Licata, Caltanisetta e Messina; (in pocheparole!) Una delle prime vie siciliane passava proprio nelle vicineabitazioni dei Polizzani.

Successivamente la cittadina divenne luogo demanialeimportante, arricchitosi di edifici pubblici e privati secondi dopoquelli di Palermo e Messina. Le costruzioni furono abitati dapersonaggi attivi nell’ambito intellettivo e spirituale; infatti:testimonianze sono ancora visibili tra le dimore civili e numeroseChiese Cristiane, nonché diversi monasteri e conventi disseminatiqua e là nei quartieri di Polizzi.

Oggi la cittadina che sorge su un altopiano roccioso circondato daalti dirupi gode di una visione paesaggistica da fare invidia adiversi paesi. Ai piedi dei suoi vicini monti, si estende unagrande vallata fino a raggiungere il mare di Termini Imprese.

Un tempo, parte della valle era coltivata a nuciddi (nocciole )che dava lavoro a numerose famiglie, oggi però; non si coltivanopiù le nocciole e al loro posto sorgono graziose villettesostituendo le vecchie casette dei contadini, assai alla buona e diun tempo che fu.

Panorama di Polizzi Generosa

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Ricordo la mia Polizzi quando pullulava di attività artigianali contanto di maestro e numerosi allievi nelle svariate (botteghelaboratori ) e dove, da esse uscivano dei valenti nuovi artigianipoi disseminatesi qua o là per il Mondo. Nel vecchioagglomerato storico vi erano quasi tutti i servizi necessari aicittadini.

Due Musei con resti del periodo ellenico ritrovati di recente eanimali imbalsamati del territorio Madonita fanno bella presenzaai numerosi visitatori siciliani e stranieri.

Nella Chiesa Madre e al suo interno è esposto al pubblico unfamoso quadro di autore fiammingo ritenuto il più bello della

Sicilia. Lo stesso è custodito gelosamente e a prova di malfattori.

Trittico Pittorico Fiammingo attribuito al Memling o al VanEyche o al Van der Weyden

www.polizzigenerosa.it/italiano/arte/chiese/chiesamadre/tritticofiamm.htm

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La vecchia e storica cittadina, dette la natività al CardinaleRampolla eletto Papa ma, per volere di chissà chi! Lo fu soltantoper un solo giorno, (peccato! ) Nella cittadina annualmente sisvolgono numerose manifestazioni e feste religiose conmanifestazioni folcloristiche che meritano di essere viste.Il turismo ha fatto la sua presenza e, negli anni trascorsi sorserodiversi Agriturismi che offrono al villeggiante aria pura,tranquillità e molta goduria nel campo gastronomico con pietanzerigorosamente da ricette tramandate da generazione ingenerazione. ( E ... Questo mi è piaciuto assai! ...)

Cinema amatoriale

Diminuita la vena pittorica, altra se ne aggiunse e cioè; quellacinematografica a passo ridotto. Sacrificando il tempo libero dallavoro seppe che a Torino si potevano frequentare dei corsi seralidi Cinema e Televisione, non ci pensò due volte ad iscriversi percapire come era la settima Arte e come si realizzavano lefotografie in movimento e, l’Arte di fare parlare le immagini, cioè

il Cinema amatoriale e professionale.Acquistò la collana completa di “TecnicaCinematografica” ed. Il Castello dovetrattava come realizzare un filmetto ocorto-metraggio.

Capì la composizione del film, la ripresa,il montaggio, la sonorizzazione eproiezione.

La trovò affascinante e nello stessotempo, difficile sotto ogni aspetto.

In più, si chiese: “Ecco, anzichètrasportare la scena vista di un paesaggio

su una tela con colori e pennelli, la stessa scena potrà esseretrasportata da una cinepresa su un fotogramma di pellicolainvertibile super 8, per poi vederla in proiezione ingrandita dagli

obbiettivi del proiettore. Certo … c’è differenza; e assai! ...”

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Ma … - come le diceva il suo insegnante - per quegli occhi chesanno scrutare la natura, tutte le tecniche sono adoperabili percreare immagini, sia statiche che in movimento.” Questi impegnidi lavoro e di Arte, lo distrassero dal pensiero della tragediaaccadutegli.Negli spazi di tempo libero, a volte sottratto alla sua nuovafamiglia; assieme i suoi attrezzi o di pittura o di ripresa: sirecava nei luoghi dove secondo lui, il posto fosse idoneo e belloda immortalare: “non importava con che cosa!” Le ValliValdostane , i paesi, le frazioni, i borghi vecchi e tanti scorci,erano per lui , oggetto di attenzione. A volte l’ispezione erasoltanto per trovare il posto dove mettere il cavalletto.

Ritornava quando poteva ed ecco che. dopo aver tracciato icontorni a matita, per la pittura dava inizio e sfogo con i colori epennelli. Oppure: dopo che si era documentato di quel posto;decideva di realizzare un cortometraggio su; storia, usi e costumidi quel luogo con la ripresa cinematografica “Amatoriale!”

Nella Valle in cui si è fatto adottare trovava la gioia di vivere. Loscenario Alpino era veramente il pane per i suoi denti, “si fa perdire?”I suoi paesaggi sono, di una visione incantevole; rappresentanouna piccola parte del nostro pianeta terra: bello, tranquillo,riposante e variopinto.

Con il suo Cielo azzurro, i suoi monti perennemente innevati, leforeste sempre verdi, i casolari semplici costruiti in pietra e legnodel posto, i prati erbosi costellati di vita animale, i ruscelli

gorgoglianti di acqua fresca che sgorga dalle numerose sorgenti e,le figure delle persone che camminano per i sentieri protetti daquelle staccionate ricavate dai tronchi d’albero in parte semicontorti; erano per Pinu, qualcosa di magico.

Da guardare con attenzione, da riflettere e chiedersi: “Questa è,la vera natura! … Dio l’ha creata e l’uomo “sapiens” pieno diintelletto, deve proteggerla anche a spada tratta; perché essa nonvenga mai molestata, deturpata, avvelenata e violentata in mille

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maniere”. Forse; il mio pensiero chiede troppo? Non pensoproprio? Voi cosa ne pensate?

Riprese a Punta Helbronner

Cine Club Valle d’Aosta

Negli Anni ottanta ed un giorno che non ricorda più, Pinu lesse untrafiletto su una pagina di quotidiano, nel quale era scritto: “Lamia intenzione sarebbe quella di formare un Cine Club in Valled’Aosta. Se alcuni cineamatori volessero aderire, contattino GianLuigi Cicala della Scuola Guida Breouvè Aosta.

A rispondere ed aderire alla nascita del “Cineclub Valle d’Aosta”furono in sei amatori che dopo la prima riunione, stabilirono unregolamento e lo Statuto che presentarono all’Ufficio del Registrodi Aosta. Tutto ciò senza scopo di lucro.

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Successivamente iniziarono le attività di ritrovo serali visionando ipropri filmati realizzati alla bene meglio creando il motivo diautocritica; discutendo soprattutto: della necessità di apportaremiglioramenti, su chi; e come!..

E, in particolar modo; dare inizio al futuro lavoro; partendo dauna idea, dal soggetto, dalla tecnica di ripresa, dal montaggioecc. ecc. L’argomento affrontato si rivelò assai complicato.

Comunque, animati di buona volontà e senso critico, servì al neogruppo di iniziare a produrre lavoretti di un certo interesse e conpiù professionalità. Ad ogni ritrovo, ci si trovava a tu per tu, conla tematica cinematografica; conoscere la “Settima Arte da

vicino” palparla … con gli occhi e con le mani, comprenderla edattuarla è stato per Pinu una sensazione bella, mai provata finoallora.

Tutti i soci si apprestarono a migliorare l’attrezzatura di ripresa eproiezione con cineprese semiprofessionale e proiettori di sicuraaffidabilità.

Documentari realizzatiL’attività durò alcuni anni e furono realizzati diversi documentari,anche a soggetto e cartoni animati.

I primi titoli furono: “Il Pane dei Monti” e la “Millenaria Fiera diSant’Orso” che successivamente, furono proiettati nel Salonedelle Manifestazioni al Palazzo Regionale della città di Aosta e,con la presenza di numerosi simpatizzanti e personaggi vari.

Per alcuni anni il Cineclub Aostano, rimase attivo. Peròsuccessivamente, e per cause di spostamenti di residenza, alcunisoci dovettero trasferirsi altrove e il gruppo si sciolse.

Ma, Pinu continuò in forma assai privata, a gironzolare per tuttala Valle d’Aosta e non solo! ... A realizzare cortometraggi edocumentari per uso privato.

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Nelle svariate occasioni; i reciproci scambi di saluti commercialie di amicizia; avvènnero quasi sempre; ed al pasticcere nonpotevano che fare veramente piacere ...

L’interessamento culturale, turistico e, di amicizia con tutte lepersone della Valle e non, li tenne sempre presente, anchequando nell’Anno 2001 terminò la sua attività artigianale ecommerciale, ritirandosi dai palcoscenici pubblici e artistici.

Contento di avere operato con serietà, onestà, e lungimiranza:restò fedele al suo paese che lo adottò vedendolo presente nellapiazza Assunzione e nelle vie, per quasi 40 anni.

A chi leggerà questo mio scritto: chiedo scusa e, per gli errorigrammaticali di sintassi e di presunzione letteraria; in quando nonè stata, la sua professione.

I cittadini più compren-sivi, potranno dire chequanto ha scritto il pa-sticcere siciliano, èstato uno sforzo men-

tale e intellettivo nonindifferente, cercandodi avvicinarsi e capire ilmomento di esternaredelle cose di vita vis-suta sia nel bene chenel male.

Ed accingersi cercando

in qualche modo, di po-tere salire il primo sca-lino di una lunghissimae sapiente scalinatadella letteratura ita-liana e Valdostana.

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Giuseppe “Pinu” Albanese

Giuseppe Albanese, “Pinu”, pasticcere,pittore, chitarrista e film maker,

autodidatta, racconta se stesso senzapudori, in un italiano diretto, moltopersonale. Come nella scrittura tecnica iltesto si caratterizza per chiarezza,concisione, organizzazione/ comprensività,

lasciando all’ultimo posto la grammatica e le convenzioni del cosìdetto italiano corretto.

L’autobiografia copre gli ultimi quattro decenni del XX secolo: i

favolosi anni ’60 che si concludono con le rivolte del 1968 e ilprimo allunaggio; gli anni ’70 del terrorismo; gli anni ’80dell’autunno delle nazioni con la caduta del muro di Berlino; glianni ’90 - alba dell'era dell'Informazione - che si concludono conla nascita di Google e l’introduzione dell’Euro.

Pinu nel 2001 si ritira dal lavoro; diciannovenne, il 12 novembre1958, aveva lasciato la natia Polizzi Generosa nel parco delleMadonie, in provincia di Palermo, Sicilia, per realizzare un sognoprofessionale e di vita nel profondo nord, in Valle d’Aosta allependici del Monte Bianco.

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