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09 / 09 Nuovi corsi BLS- AED pronti al via 13 | Parla Daniel Biedermann presidente della SSS 16 | Due Sezioni, un comitato Un’esperienza concreta 17 | La monitrice HELP Martina Arnold 31 | Sonlerto, racconto di un intervento toccante oggi http://www.samaritani.ch

Nuovi corsi BLS- AED pronti al via - extranet.samariter.ch filePiacciono in generale i nuovi media della FSS rivista e sito WEB, Newsletters più corte. 16 | Due Sezioni, un comitato

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09 / 09

Nuovi corsi BLS-AED pronti al via

13 | Parla Daniel Biedermann presidente della SSS

16 | Due Sezioni, un comitato Un’esperienza concreta

17 | La monitrice HELP Martina Arnold

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SommarioSommario Reportage 04 | Nuovo corso BLS-AED

Il cronista segue per i lettori le tappe di un corso svoltosi a Schwarzenburg.

Buono a Sapersi 10 | AnatomiaLa nostra pelle, un organo molto impor- tante, conosciamolo meglio.

3 domande a… 13 | Daniel BiedermannIl nuovo presidente della Società svizzera di Salvataggio (SSS) vuole rafforzare le sinergie con la FSS.

Attualità dalla FSS 14 | Risultati del sondaggioPiacciono in generale i nuovi media della FSS rivista e sito WEB, Newsletters più corte.

16 | Due Sezioni, un comitatoDa Zuzgen e Hellikon, un esempio concre- to di collaborazione tra due Sezioni in difficoltà.

Il ritratto 17 | Martina ArnoldInfermiera per i bambini e appassionata Samaritana, ha l’Africa nel cuore e intende partire presto.

Sezioni/Associazione 19 | La voce dei Samaritani ticinesiIl racconto di un intervento delicato in Vallemaggia.

Editoriale Editoriale

Piacevoli coincidenze

Da quando curo la redazione del-la parte in lingua italiana di «oggi Samaritani», mi capita spesso – quasi ad ogni edizione – di stupirmi con molto piacere nel constata-re come a volte e magari proprio grazie a voi, la rivista si... «faccia da sé», in modo però così sorpren-dentemente coerente, interessante ed armonioso. Intendo a livello di contenuti, di temi trattati.

Una parte della rivista, infatti (quella destinata alle Sezioni e alla nostra Associazione cantonale) non è prevedibile né pianificabi-le con largo anticipo... Per questo numero di settembre, ad esempio, Oscar Dadò, monitore e presidente della Sezione Samaritani di Cevio, mi ha inviato quasi «in extremis» per i tempi di pubblicazione (era il 25 agosto), il racconto toccante e reale di un intervento di soccorso in Vallemaggia, riuscito in modo ottimale.

La vita di una persona è stata salvata! Un evento già di per sé molto significativo, che nessuna nostra parola è in grado di definire oltre.

E guarda caso – ma direi piut-tosto trattarsi di un’altra piacevole coincidenza – il reportage di James D. Walder alle pagine 4–6 parla proprio dell’importanza del nuovo corso base BSL-AED e di saper in-tervenire con efficacia nei primis- simi istanti di un arresto cardio-cir-colatorio. Due letture, queste, che vi consigliamo caldamente.

In attesa delle prossime, piace-voli coincidenze...

Mara Zanetti Maestrani

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Una giovane donna, dal viso mol-to pallido, è seduta nella toilette; un laccio al braccio... nello scuro ed angusto locale c’è il lume di una candela che brucia sul pavimen-to; accanto, una siringa sporca di sangue, un cucchiaino e della pol-vere bianca. Questa è la scena che si presenta davanti agli occhi di Beat Kreuter, presidente della Se-zione Samaritani di Schwarzenburg e partecipante al nuovo corso, e di Jolanda Guggisberg, pure parteci-pante. La giovane donna, in questo scenario simulato, è una tossicodi-pendente probabilmente vittima di un’overdose. Tutto fa pensare ad un arresto cardio-circolatorio: lo stato di incoscienza, il respiro mancante, l’assenza di segni di vita spontanei. Cosa fare?

Sei ore molto istruttiveI cinque partecipanti al corso (due donne e tre uomini, vedi riquadro) hanno appena finito di seguire, venerdì sera, tre ore di istruzione impartite dal monitore Michael «Mike» Allemann (vedi Box) che già, il sabato mattina presto, si trovano a dover mettere in pratica quanto imparato, e in condizioni difficili, lontano dalle aule scola-stiche. «L’errore più grande che si

Il nuovo corso base BLS-AED appena lanciato è la diretta conseguenza del fatto che nei luoghi pubblici, un po’ ovun-que, vengono installati sem-pre più apparecchi automatici per la defibrillazione. Qual è l’opinione di monitori e par-tecipanti sul nuovo corso? Abbiamo fatto un sopralluogo a Schwarzenburg, nel Canton Berna.

Testo e foto: James D. Walder

possa fare» – ha ripetuto più volte Allemann la sera prima – «è quel-lo di non aiutare». Qualsiasi per-sona, prima o poi, può trovarsi in uno stato di bisogno in cui dipende dall’aiuto di altre persone.

I nostri due simulanti, Beat Kreuter e Jolanda Guggisberg, pre-sentano in modo sorprendentemen-te chiaro e sotto l’occhio critico del monitore e degli altri partecipanti al corso, gli elementi della catena di salvataggio, il tutto nella giusta sequenza. La giovane donna in-cosciente – ruolo ben interpretato da Tanja Buntschu, cassiera della Sezione di Schwarzenburg e candi- data monitrice di corsi e di Sezio-ne – viene portata all’esterno della toilette e trasferita nel più spazioso foyer del vicino edificio multiuso. Contemporaneamente è stato dato l’allarme al numero 144.

Ancora prima di mettere in pra-tica lo «Schema del semaforo», Jolanda Guggisberg si è subito ri-cordata di garantire dapprima la protezione personale ed ha quindi provveduto ad allontanare imme-diatamente la siringa sporca di sangue. Ora è il momento di un... discreto cambiamento scenografico: Tanya Buntschu viene rapidamente sostituita da un manichino, prima

Il monitore Michael «Mike» Allemann spiega il sistema cardio-circolatorio umano.

Il nuovo corso base BLS-AED… alla lente

Imparare ad agire rapidamente quando i secondi contano

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Riggisberg

Rohrbach-RiggisbergSchwarzenburg

Thörishaus

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Niederwangen

Flamatt

Frauenkappelen

Hinterkappelen

Zollikofen

Schwarzenburg

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molte persone, come stazioni ferro-viarie, centri commerciali, farmacie e drogherie, centri espositivi, stadi, teatri, aeroporti, eccetera. Questi apparecchi possono essere usati da laici. «Il loro uso non è una magia o una stregoneria – assicura Mike Allemann – bisogna solo seguire immediatamente le disposizioni che vengono date in modo chiaro e forte».

Ecco che allora i due soccorritori si danno da fare per posizionare i due elettrodi in modo corretto sul manichino. Per garantire un flusso di corrente ottimale attraverso il muscolo cardiaco, l’elettrodo de-stro va posizionato sul lato destro del torace, direttamente sotto la clavicola, mentre quello sinistro

di iniziare con le misure immedia-te di primo soccorso secondo lo schema ABCD. I soccorritori ora si alternano rapidamente ed in modo efficace nelle azioni di respi-razione artificiale e di massaggio cardiaco.

Le misure basilari di primo soc-corso (BLS) possono essere efficace-mente messe in atto dai Samaritani e da altri laici durante l’attesa dei soccorritori professionali, via am-bulanza e/o elicottero.

Il defibrillatore dà le indicazioniArriva poi il momento nel quale bisogna utilizzare il defibrillatore esterno automatico (AED), apparec-chio oggigiorno sempre più diffuso in luoghi pubblici frequentati da

va messo lateralmente sulla gabbia toracica. L’intelligente apparecchio farà poi tutto da solo: il computer incorporato analizza infatti il rit- mo cardiaco e decide se una defi-brillazione è necessaria o meno. Se sì, il soccorritore deve produrre lo shock elettrico premendo un botto-ne. «Indietreggiare! Non toccare la paziente! Attenzione, shock», grida Kreuter prima di schiacciare sul bottone (ovviamente simulando).

Efficaci solo alternandosiIl monitore Allemann sospende qui l’esercitazione pratica. Durante la valutazione che segue, si dice con-tento dell’impegno e della presta-zione dei partecipanti e si sofferma ancora su un paio di punti estrema-

<< Beat Kreuter, presidente della Sezione di Schwarzenburg, e Jolanda Guggisberg eseguono la defibrilla- zione esterna automatica sul manichino.

< Situazione dram- matica in una toilette pubblica: Tanja Buntschu recita nel ruolo di una giovane drogata.

<Le partecipanti Sonia Zürcher, Jolanda Guggisberg e Alain Trachsel (da sin.) recuperano la ferita Tanja Buntschu.

<< Dopo una caduta, i partecipanti Thomas Vogel (sinistra) e Alain Trachsel eseguono la rianimazione con AED sulla vittima. Durante la breve attesa, si esegue il massaggio cardiaco.

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In aula, Mike mostra un grafico impressionante che mostra chia-ramente come, in caso di arresto cardiocircolatorio, le misure di ria-nimazione debbano essere assoluta-mente immediate, ogni aiuto tardivo può rilevarsi inutile». Inoltre, mi-nuti preziosi persi nell’«inattività», possono procurare danni cerebrali permanenti nella vittima. Ogni mi-nuto le possibilità di sopravviven-za scendono del 10%. «Quando la

mente importanti: «Il defibrillatore da solo – dice – non può salvare una vita. Bisogna alternarlo con la rianimazione cardio-polmonare». «Più velocemente si può far ricorso ad un defibrillatore facendo però già nel contempo le BLS, maggiori sono le probabilità che il paziente possa sopravvivere. Il defibrillatore non sostituisce in nessun modo la riani-mazione cardio-polmonare», affer-ma il monitore in modo categorico.

vita o la morte è appesa a dei se-condi, non bisogna soffermarsi sui dettagli», dice Mike Allemann ai corsisti.

Come possa essere efficace il nuo-vo corso BLS-AED con il suo nuovo e ottimo manuale, lo dimostrano le situazioni d’emergenza simulate durante questo corso: è stato pro-prio stupefacente notare con quale sicurezza i partecipanti hanno agito dopo sole 6 ore di istruzione.

Il monitore di corsi Michael «Mike» Allemann (33)

Polivalente e calmo

Mike Allemann è uno dei primi monitori del nuovo corso base BLS-AED della Se-zione Samaritani di Schwarzenburg (Berna) che vanta ben 115 anni di vita. Con la sua calma e il suo «savoir faire», l’istruttore 33enne dell’Associazione regionale del Mittelland bernese riesce a sciogliere le infondate paure dei suoi entusiasti parteci-panti al corso, di fronte all’apparecchio automatico AED. Allemann è amministratore di una ditta che si occupa di sicurezza nei tunnel. Parallelamente, l’istruttore studia ancora Scienze politiche, psicologia e informatica ed è attivo nel settore sanitario del locale Corpo pompieri.

Sonja Zürcher (39 anni) partecipante al corso

Giro del Mondo in vista

«Tra poche settimane, mio marito ed io con i nostri due bambini partiamo per un giro del mondo di quasi mezzo anno. Le nozioni molto aggiornate di primi soccorsi che ho appreso in questo corso danno a me e alla mia famiglia una certa sicurezza per affrontare il lungo viaggio», osserva Sonja Zürcher, spiegando la motivazione che l’ha spinta ad iscriversi al corso base BLS-AED a Schwarzenburg. La 39enne, mamma e casalinga di Toffen (Canton Berna) ha ricevuto per la prima volta le nozio-ni di base dei primi soccorsi anni fa, quando era incaricata della distribuzione della posta da campo ai militari. Per lei, era quindi importante rinfrescare ed aggiornare queste conoscenze, dato che – afferma – «mio padre, che ha 67 anni, soffre di pro-blemi di cuore. In questo senso, è ovviamente per me un grande vantaggio se posso essere in grado di prestare il corretto aiuto in caso di arresto cardio-circolatorio». Il nuovo corso le è piaciuto molto e le ha dato pure molto: «ora posso rallegrarmi del viaggio in Asia e in Australia e delle future avventure», dice con un grande sorriso.

Alain Trachsel (32 anni), partecipante al corso

Per interesse professionale

La motivazione che ha spinto Alain Trachsel a seguire il corso base BLS-AED di Sch-warzenburg è da ricercare essenzialmente nel suo lavoro: «nella nostra azienda, il responsabile sanitario è andato in pensione. Così ho pensato che sarebbe stata una buona cosa che io ne diventassi il successore. Già in occasione del servizio militare, mi piaceva essere d’aiuto ai miei camerati. Con il certificato del corso, ora Alain può diventare il nuovo Samaritano della ditta Kaba Gilgen, dove è attivo come capo montatore nel settore edile. Ma ciò che ha imparato nel corso gli torna pure utile nei suoi hobby, come l’arrampicata. «Spesso siamo solo in due, mentre arrampichia-mo sulle montagne – racconta il 32enne di Thun – Se una volta dovesse succedere qualcosa, non si può semplicemente pensare di andare a prendere qualcuno che ci aiuti. Dopo un corso del genere, mi sento più sicuro nelle tecniche di soccorso. Soprattutto l’esercitazione con il defibrillatore automatico mi ha permesso di pro- gredire velocemente: l’apparecchio fornisce le indicazioni sul da farsi, bisogna se-guirle attentamente», conclude soddisfatto.

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Ricetta di successo no. 21

Autoanalisi della SezioneOgni Sezione Samaritana do-vrebbe fare regolarmente un’analisi di… sé stessa. Un’au-toanalisi che può essere effet-tuata, ad esempio, rispondendo in modo autocritico a domande mirate sull’organizzazione della Sezione e sull’ambiente nella e attorno alla stessa.

Nella lista di controllo che segue, trovate diversi esempi di possibili domande. Sen-za pretesa di completezza, questa lista può esservi utile a livello di orientamen-to e stimolo circa le domande da porre. Sarete poi voi a decidere quali domande ritenete più utili per la vostra Sezione.

Possibili «campi di indagine» e relative domande:Valutazione tra i soci- le proposte della vostra Sezione cor-

rispondono effettivamente anche alle vostre richieste e ai vostri desideri?

- cosa vi spinge a restare fedeli alla vostra Sezione?

- cosa apprezzate in particolare della vostra Sezione?

- esiste un indirizzario completo dei soci? Tutti i soci ricevono la rivista federativa «oggi Samaritani» e le informazioni dalla Sezione?

- quali sono i punti forti della vostra Sezione, sui quali si può contare e costruire?

- quali invece le debolezze che impe-discono alla Sezione di raggiungere gli scopi fi ssati? (per es.: calo dei soci, progetti falliti che nuocciono all’immagine della Sezione, ecc.)

Valutazione personale della Sezione- l’opinione pubblica viene informata

regolarmente sugli scopi, le azioni e gli eventuali successi della Sezione?

- la Sezione si presenta verso l’esterno attraverso i nuovi media? (sito inter-net, indirizzi mail, ecc.)

- si cerca in modo mirato di reclutare nuovi soci?

- ci sono problemi generazionali nella conduzione della Sezione? Per quali motivi? Come vengono individuate

le persone in grado di gestire e con-durre la Sezione?

Domande in seno al Comitato- ci sono problemi fi nanziari? Le even-

tuali fonti di fi nanziamento vengono tutte veramente «utilizzate»?

Domande ai quadri della Sezione- la Sezione dispone di abbastanza moni-

tori qualifi cati? I quadri ricevono il do-vuto apprezzamento per il loro lavoro? La formazione continua è una tematica proposta con regolarità ai monitori?

Al termine, fate un riassunto scritto di tut-te le risposte. Un’analisi del genere sareb-be utile almeno ogni due anni. La stessa vi fornisce indicazioni e stimoli importanti per il lavoro nella Sezione. Nel sito www.samaritani.ch sotto Downloads (scaricare) e poi «Condurre con successo la Sezione» e quindi «Strumenti di conduzione» trova-te un utile strumento per l’analisi.

Gery Meier, Capo [email protected]

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strative. Inoltre, per due giorni, gli istruttori della Federazione canto-nale delle associazioni lucernesi dei samaritani formano i futuri angeli gialli in modo dettagliato sui primi interventi in caso di incidenti (simile «Assistente soccorritore livello 2»). Ogni due anni, il pattugliatore è invitato a seguire un corso di ag-giornamento, per «rinfrescare» ciò che ha imparato. Dall’introduzione del servizio di soccorso stradale nel 1929, i pattugliatori sono formati ed equipaggiati per intervenire an-che in qualità di samaritani.

Intervento d’emergenza a BasileaPer Marco Schönenberger del Grup-po di Basilea non si è trattato di una semplice esercitazione, bensì di un caso reale di pronto intervento. In quest’intervista illustra come ha vissuto quest’esperienza:Domanda: Quando e dove è avve-nuto questo intervento samaritano?M. Schönenberger: Sull’autostrada A2 a Basilea il 4 luglio 2009, verso le 14.00. Domanda: Che cosa è suc-cesso? MS: C’è stato un tampona-mento fra tre autoveicoli, in ciascu-no dei quali vi erano due persone.Domanda: In che modo ha presta-to i primi soccorsi? MS: Dapprima, con il mio veicolo da pattugliato-re ho cercato di assicurare il luogo dell’incidente. In seguito ho allar-mato la polizia e il servizio sanita-rio. Ho quindi notato tre persone ferite. Nel primo caso, ho provve-duto a fissare un braccio. A un se-condo infortunato ho disinfettato

una ferita al braccio. La terza per-sona aveva probabilmente sbattuto la testa nel parabrezza, dato che il viso era coperto di sangue e pieno di schegge di vetro, alcune delle quali conficcate profondamente nella pelle. Dato che questa perso-na, in preda allo shock, continuava a fregarsi il volto, ho provveduto a toglierle le schegge e ho pulito le ferite. Domanda: È abituato a for-nire questo genere di assistenza? MS: No, questo intervento è stato il primo nel quale ho potuto presta-re cure d’emergenza. Domanda: È transitato per caso nel luogo dell’in-cidente? MS: Sì, mi stavo recando a Basilea per una panne. Domanda: Le persone coinvolte nell’infortunio come hanno reagito al suo interven-to? MS: Ho avuto l’impressione che le persone coinvolte nell’incidente non mi abbiano considerato come uno che ripara i guasti, ma piutto-sto come uno specialista che sa ciò che occorre fare. Mi hanno subito spiegato la dinamica dell’incidente e mostrato le ferite. Domanda: Da questo suo intervento sono emerse idee per migliorare la formazione? MS: La nostra formazione è molto buona. Grazie ai corsi di aggior-namento, che frequentiamo rego-larmente, siamo ben preparati per affrontare situazioni del genere. Domanda: A suo modo di vedere, ha senso la formazione per samari-tani del TCS? MS: Certamente! Sen-za questa istruzione per samaritani sarei stato superato dagli eventi. Ne ho ricevuto un grosso beneficio.

L’angelo giallo è anche samaritano

Un’assidua presenza stradaleIn media, un pattugliatore del TCS percorre ogni anno circa 30 000 km con il proprio veicolo di pronto in-tervento. Sussiste dunque una forte possibilità che si imbatta in un inci-dente stradale, dove sono richieste conoscenze approfondite nelle cure di primo soccorso.

Pensarci bene prima di candidarsiDopo essersi candidato, l’aspirante pattugliatore viene esaminato una prima volta nei pressi del suo do-micilio, nell’intento di verificare se sia idoneo per questo «mestiere», certamente particolare. In caso di esito positivo, il candidato è invita-to a Emmen, dove viene sottoposto a un esame più approfondito. Spes-so, in caso di guasto a un veicolo, il problema non è solo meccanico: dapprima occorre tranquillizzare chi ha chiesto aiuto. Se il candidato supera anche questa prova, per un mese viene preparato ad affrontare il suo compito futuro.

Un’istruzione impegnativaL’aspetto principale risiede nell’istru- zione tecnica. La tecnologia auto-mobilistica compie passi da gigan-te e il pattugliatore dev’essere in grado di riparare sia le panne delle automobili immatricolate nel 2009, sia i guasti delle vetture oldtimer del 1950. È però molto importante anche la formazione concernente il modo di comportarsi con le perso-ne, come pure quella riguardante il disbrigo delle pratiche ammini-

Il pattugliatore Roli Schmid è equipaggiato per ogni evenienza. Dispone della valigetta di samari- tano e del computer portatile per dia- gnosticare i guasti.

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Per prodigare correttamente i primi soccorsi è indispen-sabile una buona conoscen-za dell’anatomia umana. La prossima apertura a Zurigo della mostra di Gunther von Hagens «Körperwelten & Der Zyklus des Lebens» (cfr. indi-cazioni nel presente numero), a cui i nostri lettori possono accedere a un prezzo specia-le, ci offre lo spunto per una serie di otto articoli dedicati all’anatomia.

Testo: Brigitte Strahm*Illustrazioni: Huch/Jürgens: Mensch Körper Krankheit, Elsevier GmbH, Urban & Fischer Verlag München

La cellula è la più piccola unità morfologica e funzionale di ogni organismo vivente, compreso il corpo umano. Il nostro corpo è formato da centomila miliardi di cellule. Le cellule umane presenta-no tutte la stessa struttura.

La membrana cellulare è una sot-tilissima membrana che delimita la cellula. È semi-impermeabile e lascia passare le sostanze nutriti-ve, l’acqua e le scorie.

Il citoplasma è una massa viscosa che compone circa il 50% del volu-me della cellula. Contiene sostan-ze vitali, come acqua (75%), pro-teine, carboidrati, sali e sostanze organiche.

Il nucleo controlla il metabolismo cellulare. Dispone di 46 cromoso-mi che contengono le informazioni genetiche.

Gli organelli svolgono varie fun-zioni necessarie alla sopravviven-za della cellula stessa. Ognuno è specializzato in un compito e il loro numero varia secondo il tipo di cellula. Oltre al nucleo, fanno parte degli organelli:

Centrioli: Sono presenti a coppie, svolgono un ruolo importante nel-la divisione cellulare.

Mitocondri: Trasformano le so-stanze nutritive in energia che ser-ve alla cellula per la sua attività.

Apparato del Golgi: Formato da numerosi gruppi di sacche mem-branose addossate le une alle altre. Interviene nell’attività secretoria della cellula.

Reticolo endoplasmatico: Rete di membrane che delimitano cavità e canali. Ha la funzione di traspor-tare il materiale all’interno della cellula.

Ribosomi: Costituiti da acido ri-bonucleico (RNA), sono respon-sabili della sintesi delle proteine cellulari.

Lisosomi: Degradano molecole di origine interna ed esterna.

Serie «Anatomia»Nr. / Edizione Argomento

1/9 –> Le cellule/La pelle2/10 –> L’apparato locomotore passivo 3/1 –> L’apparato locomotore attivo 4/2 –> L’apparato digerente Parte 1 5/3 –> L’apparato digerente Parte 2 6/4 –> L’apparato respiratorio 7/5 –> La circolazione sanguigna e linfatica 8/6 –> Il sistema cardiocircolatorio

Anatomia umana, 1

Cellule – Tessuti – Pelle

Lessere umano possiede più di 200 tipi di cellule.

Osteocita

Cellula ghiandolare

Cellula sensoriale

Cellula epiteliale

Cellula epite-liale ciliata

Cellula ematica

Ovulo (fortemente rimpicciolito)

Fibroblasta

Cellula muscolare liscia

Cellule cartilaginee

Neurone

Spermatozoo

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Funzione delle celluleLa cellula si nutre e cresce assor-bendo sostanze nutritive ed elimi-nando le scorie. Con l’aiuto dell’os-sigeno brucia le sostanze nutritive e libera energia. Una funzione im-portante della cellula consiste nel crescere e moltiplicarsi attraverso la divisione cellulare. Ogni gior-no devono essere prodotte nuove cellule: questo avviene tramite la divisione delle cellule esistenti. La divisione cellulare si chiama mitosi.

Tipi di celluleL’essere umano possiede più di 200 diversi tipi di cellule. Ogni tipo di cellula svolge una funzione particolare e per questa ragione ha anche aspetto e dimensioni diver-si. La cellula più grande, l’ovulo, è addirittura visibile ad occhio nudo.

I tessutiChiamiamo tessuto un insieme di cellule che svolgono la stessa fun-zione e hanno un aspetto simile. Si distinguono i seguenti tipi di tessuto:

Il tessuto epitelialeRiveste la superficie esterna e le ca-vità interne del nostro corpo. Per impedire la fuoriuscita di liquido dalle vie urinarie e dai vasi sangui-gni, le cellule epiteliali aderiscono strettamente le une alle altre e co-

stituiscono un involucro chiuso. Esistono vari di tessuto epiteliale (cfr. illustrazione 2).

Tessuto connettivo: si distingue in tessuto connettivo lasso, che ri-empie le cavità tra e negli organi, in tessuto connettivo fibroso, che forma ad esempio tendini e nei legamenti, e in tessuto connettivo denso, che costituisce gli strati più profondi della pelle.

Tessuto adiposo: si tratta di un tipo di tessuto connettivo in cui sono raggruppate cellule conte-nenti accumuli di grasso (adipo-citi). Il tessuto adiposo costituisce una riserva energetica e una difesa contro il freddo. In talune parti del corpo ha anche una funzione di protezione e sostegno (ad esempio nel palmo delle mani).

Tessuto cartilagineo e tessu-to osseo: fanno parte dei tessuti connettivi specializzati. Il tessuto cartilagineo è resistente ed elasti-co e forma una superficie liscia, ad esempio nelle articolazioni. La cartilagine si trova anche nelle co-stole, nelle vie respiratorie (laringe, trachea), nell’orecchio (padiglione) ecc. Il tessuto osseo è molto più duro del tessuto cartilagineo (per via della calcificazione) ed è irriga-to da vasi sanguigni.

Tessuto muscolare: si divide in tre gruppi. 1. tessuto muscolare

liscio, responsabile dei movimenti degli organi, di tipo involontario 2. tessuto muscolare striato, di tipo volontario. 3. tessuto mu-scolare cardiaco, di tipo involon-tario, controllato da un sistema autonomo.

Tessuto nervoso: è composto da neuroni e cellule della glia. I neu-roni si trovano nel cervello, nel midollo spinale e nei nervi perife-rici. Ricevono gli impulsi, li elabo-rano e li trasmettono. Le cellule della glia nutrono e proteggono i neuroni.

Più tessuti vicini che compiono la stessa funzione, formano un organo.

La pelleLa pelle è il più grande organo del corpo umano: ha una superficie di circa due metri quadrati e un peso tra 3,5 e 10 chilogrammi.

La pelle svolge diverse funzio-ni: le cellule cutanee proteggono l’organismo da germi patogeni e dai raggi solari, dal caldo eccessi-vo e dalla disidratazione. La pelle contiene milioni di cellule nervo-se. Queste captano informazioni dall’ambiente: ad esempio gli sti-moli tattili, il dolore ecc., e li tra-smettono al cervello. Inoltre, i pori consentono l’eliminazione delle sostanze tossiche e l’assorbimento delle sostanze nutritive. Attraver-so la sudorazione, la pelle svolge un ruolo importante nella regola-zione termica dell’organismo.

La pelle è anche considerata lo «specchio dell’anima». Espres-sioni come «stare bene nella pro-pria pelle», «avere la pelle d’oca», «avere i nervi a fior di pelle» fanno parte del linguaggio quotidiano ed esprimono degli stati d’animo ben precisi.

Struttura della pelleLa pelle è costituita da tre strati: lo strato più superficiale è l’epi-dermide, seguita dal derma e dall’ipoderma.

L’epidermide: in molte zone del corpo ha uno spessore di appena 0,1 millimetri ed è quindi sottile come un foglio di carta. L’epi-dermide è formata da più strati, è priva di vasi sanguigni e assorbe il nutrimento dal derma. Lo strato più superficiale è lo strato corneo. Le cellule epiteliali attraversano I vari tipi di tessuto epiteliale umano.

Epitelio pavimen-toso semplice

Epitelio di transi-zione

Epitelio pavimen-toso pluristratifica-to non cherati-nizzato

Epitelio cilindrico pluristratificato

Epitelio cubico semplice

Epitelio cilindrico pseudostratificato (a sinistra ciliato)

Epitelio pavimento-so pluristratificato cheratinizzato

Epitelio cilindrico semplice (a sinistra ciliato)

Alveoli polmonari, peri-toneo, pleura, endotelio

Vescica, uretra, bacinetto renale

Bocca, esofago, corde vocali, mucosa vaginale

Ghiandole, mucosa intestinale

Dotti escretori delle ghiandole

Ciliato: mucosa nasale Epidermide

Non ciliato: cistifellea, intestino Ciliato: vie respira-torie

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Brigitte Strahm, l’autrice.

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gli strati dell’epidermide e nell’ar-co di due settimane circa giungo-no allo strato corneo, dove lenta-mente muoiono e si desquamano. Sotto lo strato corneo si trova lo strato germinativo: qui ha luogo il processo di moltiplicazione delle cellule, necessario per il rinnovo dell’epidermide.

Il derma: sotto l’epidermide si tro-va il derma, uno strato molto più resistente. Il derma è costituito da tessuto connettivo elastico, molto solido, che gli consente di resistere alle forti sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto. È attraversato da una fitta rete di vasi sangui-gni e linfatici e da terminazioni nervose.

L’ipoderma: è anche detto tessu-to sottocutaneo ed è formato so-prattutto da tessuto adiposo, che offre protezione termica e funge da riserva energetica. Le cellule adipose sono distribuite nel tes-

suto connettivo lasso. L’ipoderma differisce da persona a persona a seconda del sesso, dell’età, della parte del corpo e dell’attività or-monale. Nell’ipoderma si trovano le ghiandole sudoripare.

Il colore della pelle: il tipico colo-re della pelle dei «bianchi» è rosa pallido. Esso è determinato dal-la pigmentazione, dall’intensità dell’irrorazione sanguigna e dallo spessore dello strato epiteliale.

I peli e le unghie: sono gli annessi cutanei ossia una produzione cor-nea dell’epidermide. I peli proteg-gono l’organismo dalla perdita di calore. Le ciglia impediscono ai corpi estranei di penetrare negli occhi. Le unghie proteggono i pol-pastrelli delle mani e dei piedi dal-le lesioni, e facilitano la presa.

* Brigitte Strahm, autrice della presente serie, è nata a Schlosswil nel 1961. È infermiera diplomata SSS, formatrice SSS titolare di un attestato federale di capacità ed è responsabile della formazione pra­tica presso la casa di cura di Spiez. Da 21 anni è monitrice di corsi in seno alla sezione dei samaritani di Schlosswil, da nove anni è istrut­trice presso l’associazione cantona­le delle sezioni samaritane bernesi e da quattro è formatrice OC FSS.

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Cure a domicilio in caso di pericolo di contagio (CDPC)

La seconda campagna di corsi parte in novembreDal prossimo mese di novem-bre verranno offerti su tutto il territorio nazionale circa 80 corsi di introduzione per lo svolgimento del corso «Cure a domicilio in caso di pericolo di contagio (CDPC)»

La prima campagna di corsi CDPC si è conclusa con successo. In tota-le 929 monitori della FSS, come ha riferito Doris Wolf del competente Settore Formazione e Consulenza del Segretariato centrale, sono stati introdotti al corso CDPC.

Ora a partire da novembre ver-rà lanciata la seconda campagna di corsi che si concluderà nell’aprile del 2010. A livello nazionale verranno offerti circa 80 corsi. La premessa per poter partecipare a questi corsi è il possesso del diploma di moni-tore di corsi o monitore di Sezione della FSS. Compresi nel prezzo del corso vi è la relativa documentazio-ne (senza lucidi e manuale per i par-

tecipanti), il pranzo (bibite escluse) e le spese di viaggio per un forfait di 20 franchi.

I corsi vengono da subito inseri-ti nel sito www.samaritani.ch ap-pena luogo e date degli stessi sono definitivi. L’offerta attuale di corsi può essere quindi sempre visionata sul sito, sotto «Formazione» e poi «CDPC». ds.

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Daniel Biedermann

SSS-FSS: «sfruttare le sinergie»

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Quest’anno i delegati della Società svizzera di Salvataggio (SSS) han-no eletto Daniel Biedermann (classe 1947) di Bolligen, Berna, a nuovo presidente centrale della SSS in luogo dell’uscente Peter Galliker. «Voglio usare al meglio le già accresciute si-nergie tra le due associazioni: la SSS e la Federazione svizzera dei Samari-tani (FSS)», ha dichiarato alla reda-zione di «oggi Samaritani». ds.

Quanto è stretto il legame tra la SSS e la FSS? Quali sono i punti in comune? La Federazione svizzera dei Samari-tani è, oggi come oggi, l’organizza-zione di soccorso più vicina alla SSS. E questo non solo per la condivisione dei principi della Croce Rossa, bensì anche per la sua grandezza e per la sua storia: nel campo della formazio-ne di soccorritori e del soccorso laico, la FSS è certamente un modello per le altre organizzazioni di soccorso.

Nel futuro, intravede un’ancor più stretta collaborazione tra la SSS e la FSS?Di fronte alla tendenza generale verso la standardizzazione, è sensa-to che le due organizzazioni inten-sifichino e mettano a frutto le loro sinergie (Centro di competenza per

il salvataggio, moduli di formazione comuni, ecc). Grazie a ciò e attra-verso progetti comuni come il lavoro con i giovani, la partecipazione al Campo di Pentecoste 2010 della FSS e visite reciproche, anche le persone si avvicinano.

Quali sono i punti di forza della vostra attività?Lo sviluppo e le trasformazioni se-condo le moderne direttive di forma-zione rappresentano periodicamente una grossa sfida per le organizza-zioni volontarie e i loro quadri. Nei prossimi anni saranno necessari sfor-zi comuni affinché la SSS resti anche in futuro l’ente di riferimento per il salvataggio in acqua.

Un mio desiderio è quello di at-tuare una chiara politica d’informa-zione sugli scopi della SSS e di curare i contatti con i soci, con i partners e con l’opinione pubblica. E questo in modo mirato, ossia soprattutto con i giovani e le famiglie. Ciò implica pure chiarezza nella definizione de-gli scopi, delle direttive strategiche riguardo alle attività delle Sezioni nonché concretezza nelle richieste ai politici. Premessa indispensabile per il successo di ogni attività, è però la presenza di collaboratori motivati e di finanze sane, e questo sia nelle Se-zioni che negli organi centrali.

In breve

«150esimo di Solferino»Il grande evento commemorativo del 150esimo di Solferino si è concluso. Come noto, l’evento è stato orga-nizzato dalla Croce Rossa svizzera (CRS) in collaborazione con le As-sociazioni Samaritane cantonali di Ginevra, Vaud e Vallese, con la FSS, con l’IKRK e la Federazione e Mu-seo della Croce Rossa a Ginevra.

Come ha scritto il già presidente della CRS Daniel Biedermann nella sua lettera personale alla FSS, «il ri-sultato positivo dell’evento e le diffi-coltà incontrate ma risolte in modo congiunto hanno creato tra le squa-dre di Samaritani, i giovani volontari della CR e il Team organizzativo un sentimento di unità e di solidarietà che non può venir creato da nessun’al-tra strategia comune». pd.

Il TCS abbassa i premiAuto TCS abbassa da subito in modo importante i propri premi. Sulla responsabilità civile e l’assi-curazione casco, ad esempio, gli assicurati risparmiano già da subito fino al 10%. E chi guida un’auto-mobile con emissioni ridotte di CO2 risparmia un ulteriore 20%. In que-sto senso, Auto TCS vuole dare un segnale importante in un momento di crisi economica. Attualmente Auto TCS è diventata una delle assi-curazioni auto tra le più convenienti della Svizzera.

Altre informazioni su: www.autotcs.ch

Nuovi anticoagulanti da ingerireChe i nuovi anticoagulanti sono buo-ni nella pratica come lo sono negli studi, lo dicono – dopo le operazio-ni – le spiacevoli punture di eparina. Diversi gruppi di ricercatori hanno recentemente pubblicato tre studi su un nuovo anticoagulante da assume-re per bocca (pillola). La sostanza chiamata «Rivaroxaban» è un fatto-re importante per l’inibizione della coagulazione. «Se i risultati ottenuti fin qui si confermeranno – ha af-fermato Othmar Schöb, presidente della Società svizzera di chirurgia – saremmo in presenza di una nuova conquista» pd.

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14Puntare al meglio

Le discussioni attorno al preventivo di dettaglio per il 2010, che è stato sottoposto ad un’ultima… limatura, ci hanno letteralmente fatto «spre-mere le meningi». A nulla sono valsi nemmeno i rinfrescanti bagni nella piscina di Olten… I margini d’azione sono stretti, si pone dav-vero la domanda «cosa dobbiamo fare e cosa possiamo permetterci di fare».

Davanti a noi c’era una via im-pervia e dura in vista della presen-tazione di un preventivo della FSS politicamente sopportabile. Mal-grado le alte temperature estive, per svolgere questo compito era assolutamente necessario disporre di forze e fl essibilità mentale. I de-sideri e le aspettative, come noto, non sempre collimano con le effet-tive possibilità fi nanziarie.

Fra poco, dovunque nel nostro Paese, anche le Sezioni Samarita-ne e le Associazioni cantonali così come pure altre organizzazioni sa-ranno chiamate a chinarsi sulla pia-nifi cazione delle loro attività e delle fi nanze per il prossimo anno. Sicu-ramente, anche voi sarete confron-tati con un numero maggiore di buone idee e desideri rispetto alle risorse concretamente disponibili.

Così sarà indispensabile distin-guere le cose davvero importanti e indispensabili, da quelle urgenti o solo desiderabili. Bisognerà fi s-sare bene le priorità e tenere sem-pre sott’occhio gli scopi prefi ssati. La cosa alla quale non bisognerà rinunciare, è la buona qualità. L’im-portante è puntare al meglio, e non al massimo.

Auguro a tutti un buon successo nelle vostre attività.

Regina Gorza, Sostituta segretaria centrale FSS

La Federazione svizzera dei Samaritani (FSS) ha ricevuto, nel sondaggio pubblicato per quattro mesi sul sito www.samaritani.ch, molti elogi per i suoi nuovi mezzi di informa-zione. Le persone che vi hanno partecipato esprimendo le loro opinioni sono state circa 400.

«Congratulazioni per il nuovo con-cetto»; «E’ la strada giusta», questi sono solo due esempi dei molti com-menti positivi raccolti dal sondag-gio proposto dal Settore Comunica-zione della FSS.

Piacciono le tematiche specifi che, ma poco la plastica…A proposito della rivista, hanno raccolto pieni consensi la nuova forma ed impaginazione, la quanti-tà di articoli proposti e i contenuti. Più informazione è desiderata nelle tematiche Primi soccorsi (51% delle preferenze), della medicina (42%), e del soccorso in genere (39%). Per molti lettori si possono invece trala-sciare gli inserti e le pagine pubbli-citarie (29%) come pure gli annun-ci delle singole Sezioni (17%).

Ben un terzo dei partecipanti farebbe volentieri a meno della pla-

stica in cui è avvolta la rivista ogni mese per la spedizione. In questo senso, un’osservazione di un par-tecipante va nella giusta direzione: «La plastica è certamente molto di-scutibile dal profi lo della protezione dell’ambiente, ma comprensibile dal punto di vista fi nanziario».

Newsletters, contenerne la lunghezzaE’ grande anche il consenso riser-vato alle Newsletters, ma il tenore delle risposte è però chiaro: la loro lunghezza non deve esagerare. Sono piuttosto richiesti testi brevi con links, mentre non sono apprezzati i temi trattati in doppio. Le immagi-ni non sono indispensabili.

Una buona metà dei partecipan-ti (55%) sostiene che «il sito www.samaritani.ch è fatto bene e in modo comprensibile». Tuttavia, un terzo delle risposte sostiene che que-sto non è vero (8%) o non del tutto vero (22%). Una possibile causa di questa critica, è il fatto che www.samaritani.ch da una parte, lo Shop on-line e la sezione dedicata agli HELP dall’altra, sono in pratica tre accessi internet indipendenti che sono legati tra loro solo attraverso i link.

Eugen Kiener

Sondaggio sui nuovi media della FSS

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«La nuova rivista dei Samaritani mi piace molto»: questa osservazione rispecchia la maggioranza delle opinioni espresse attraverso il sondaggio sui media della FSS.

Valutazione del sondaggio sui media FSS

Il contenuto di «oggi Samaritani» lo ritengo:

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poi subito accantonata. «Non se ne vedeva l’utilità: da una parte – spie-ga il nostro interlocutore – esisteva già comunque una buona collabora-zione, e dall’altra ogni Sezione rice-veva e riceve dal proprio comune dei contributi finanziari annui e, su ri-chiesta, pure dei contributi straordi-nari. Come Sezione unica avremmo avuto maggior difficoltà a mantene-re queste opportunità».

La possibilità di unire i due co-mitati è invece apparsa da subito al-lettante: in questo modo era risolto anche il problema del reclutamento di membri di comitato.

Una segretaria in comuneNel 2004 le due Sezioni decretaro-no così la fusione dei loro comitati ed adattarono di conseguenza i loro statuti. «A livello statutario, presso la FSS non viene detto da nessuna parte che una persona deve essere socia unicamente di una sola Sezio-ne. Nel nostro caso è stato subito chiaro che una persona deve essere socia delle due Sezioni per le quali la persona stessa occupa una funzione in comitato», osserva Hürbin. La fu-sione del comitato è dunque avvenu-ta in questo modo: il presidente di Zuzgen è diventato nuovo membro a Hellikon e contemporaneamente è stato designato vicepresidente del comitato; e viceversa, la presidente di Hellikon è diventata nuova so-cia a Zuzgen e al medesimo tempo è stata eletta vicepresidente a Zuz-gen. Tutte e due sono così allo stesso tempo presidenti e vicepresidenti. E’

Dal 2004, le due Sezioni Sa-maritane di Zuzgen e Hellikon, nella Fricktal, sono guidate da un solo comitato. Ciò significa che il presidente di Zuzgen è anche vicepresidente a Hel-likon. «oggi Samaritani» ha voluto approfondire i vantaggi e gli svantaggi di questa parti-colare collaborazione.

Testo e foto: Dominik SennMontaggio foto: Weber Benteli

Uno degli obiettivi principali del-la Strategia 2012 della Federazione svizzera dei Samaritani (FSS) punta al «rafforzamento delle strutture di base e dei quadri»; al capoverso 3 in particolare, si promuove la collabo-razione tra Sezioni Samaritane quale garanzia della presenza sul territo-rio nazionale della FSS. E il punto 4 stimola la fondazione di nuove Sezioni, laddove una collaborazione tra Sezioni esistenti non sia in gra-do di salvare la presenza della FSS. E’ così che, nel 2004, le Sezioni di Zuzgen e Hellikon, due paesi vicini della Fricktal, una valle laterale del Reno, hanno suggellato la loro col-laborazione, e questo ancora prima che fossero stampati i documenti del-la Strategia 2012! Da allora, le due Sezioni hanno un unico comitato.

Sezioni in difficoltà«Da un paio di generazioni – ci dice Martin Hürbin, classe 1959 di Zuz-gen e dal 1999 presidente della loca-le Sezione – tra le Sezioni dell’intera vallata, ossia quelle di Zeiningen, Zuzgen, Hellikon e Wegenstetten c’è una buona collaborazione che si tra-duce pure in un paio di esercitazioni comuni all’anno, in comande di ma-teriale effettuate congiuntamente, in esercizi congiunti sul terreno e in discussioni d’assieme sui temi del programma annuale». «Attorno al 2000, il calo dei soci in tutti i vil-laggi – continua Hürbin - ha mes-so in difficoltà anche la Sezione di Hellikon; ed era in crisi pure quella di Zuzgen. I soci scesero infatti a 8 rispettivamente a circa 13 ! A Hel-likon, degli 8 soci, 5 erano i membri di comitato!»

Si pensò allora ad una fusione delle due Sezioni, ma l’idea venne

stata pure eletta una segretaria in comune alle due Sezioni che è so-cia dei due sodalizi. Le casse sono gestite separatamente: ogni Sezione ha il suo cassiere nel comitato unico. Matematicamente parlando, tre Sa-maritani di Zuzgen sono diventati nuovi membri a Hellikon e, vicever-sa: tre Samaritani di Hellikon sono diventati soci di Zuzgen. La cresci-ta di soci mitiga così un pochino la difficile situazione di Hellikon.

Vantaggi e svantaggiUn bilancio dopo i primi quattro anni di mandato mostra, in parti-colare, che un comitato congiunto per due Sezioni offre il vantaggio che poche persone riescono a gesti-re due Sezioni praticamente con il medesimo dispendio di energie, poi-ché – sottolinea Hürbin – «quasi il 20 percento del lavoro di comitato concerne faccende prettamente co-munali». Inoltre la collaborazione tra i due paesi si è intensificata. Due sono gli svantaggi evidenziati: da una parte, l’aiuto reciproco nei Posti sanitari in caso di eventi è apparso da subito un impegno gravoso per i soci. In questo senso, bisogna avere un occhio di riguardo, soprattutto verso la Sezione che in passato era forse meno attiva. «Secondariamen-te – conclude Hürbin – come mem-bro di comitato, mi è stato a volte difficile trovare, nel comune vicino, i partners e i contatti necessari. In questo senso, l’indigeno ha meno problemi, in quanto maggiormente legato al suo paese».

Martin Hürbin è presidente della Sezione Samaritani di Zuzgen e contemporane-amente vicepresidente a Hellikon.

A Zuzgen e Hellikon, la collaborazione tra Sezioni sopperisce alla mancanza di risorse

Due Sezioni, un solo comitato

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Martina Arnold, Kriens

«Ho imparato molto nelle vesti di capo Team Help»

Tanzania e Zanzibar, Kenia, Namibia, Sudafrica: nomi che evocano magiche e nostal-giche immagini delle distese africane. L’Africa, la seconda (o la prima?) Patria della capo Team Help Martina Arnold di Kriens.

Testo e foto: Dominik Senn

una compagna di scuola che l’ha fatta entrare nel Gruppo Help di Kriens. Subito si è però appassio-nata all’attività e dopo poco tempo è diventata prima monitrice Help e poi addirittura capo Team. E una cosa su tutte: quando ha iniziato, il Gruppo Help «vivacchiava» con soli 3 membri. Quando poi ha do-vuto smettere l’attività a causa della sua assenza per i soggiorni all’este-ro, il Gruppo era allora animato da ben 40 entusiasti ragazzini. «Certo mi sono impegnata» – ha afferma-to – «ma se abbiamo fatto tanto, lo dobbiamo anche al mio super Team e alla mia collega capo Team Lea Fleischli. Abbiamo lavorato dav-vero molto bene assieme». Sempre nella Sezione Samaritani, ha poi frequentato i corsi di formazione e ha fatto i servizi nei Posti Sanitari. Insomma, anche se molto giovane, ha già dato molto ai Samaritani e molto ha ricevuto da loro. «Ho imparato molto come capo Team del Gruppo Help» – ha osservato – «soprattutto per quanto concerne le competenze di conduzione e co-munque ho arricchito le mie espe-rienze di vita». Una cosa tuttavia la rattrista un po’: proprio quando lei, per i motivi detti, ha lasciato tutte le attività samaritane, il suo com-pagno – soccorritore professionale e anestesista - viene eletto presiden-te della Sezione Samaritani. Allora speriamo con lui che la sua Martina possa rientrare presto nelle fila dei Samaritani!

Martina Arnold, 24 anni, è let-teralmente innamorata del

Continente africano; ama le sue di-stese e la sua gente e appena può ne visita un Paese dietro l’altro. Come segno di questo forte legame, la bel-la giovane bionda dagli occhi blu porta una collanina con un ciondo-lo dai contorni stilizzati dell’Africa. «Da quando so parlare» – racconta Martina – «dicevo a tutti che da grande sarei diventata infermiera per i bambini e che sarei andata in Africa. Così mi hanno sempre rac-contato i miei genitori. Credo che porto con me questo desiderio da quando ho la capacità di pensare. Come sia nato, proprio non lo so. Semplicemente c’è».

E in effetti Martina è diventata infermiera per i bambini, ha im-parato le lingue straniere africa-ne (inglese e francese) e il sogno dell’Africa si sta facendo davvero più concreto. L’ultimo «ostacolo» è la procedura d’ammissione. In no-vembre terminerà un corso all’Isti-tuto svizzero dei Tropici di Basilea e conoscerà tutto o quasi di me-dicina dei tropici, del clima, della popolazione e delle culture, essen-do così pronta per operare a favore di un’organizzazione d’aiuto attiva nel Continente nero. «Deve essere un’organizzazione apolitica e acon-fessionale» – ci dice – «mi impegne-rò per un anno circa, poi vedrò».

Seguire la voce del cuoreMartina ha le idee in chiaro e sa quello che fa: non si tratta di fissa-zione o di una fuga. Ha adempiuto

tutta la formazione di assistente di cura al Centro di formazione nel-le professioni sanitarie del Canton Lucerna e ha un buon impiego nel reparto delle malattie infettive del Kinderspital di Lucerna, «un caro e grande amico» – osserva Marti-na riferendosi al reparto – «che mi appoggia, amici sui quali posso fare affidamento». Le piacciono molto anche le attività sportive e all’aria aperta in montagna, ma a tutto questo è disposta a rinunciare per seguire il richiamo del suo cuore. «Quando atterro sul suolo afri-cano, immediatamente provo un sentimento strano: sono a casa!». Unica bianca tra neri, nessun’auto, solo natura, calma, animali, lonta-na dalla civiltà e dai rumori: «più mi addentro con la jeep nelle distese africane lungo le piste – racconta la giovane – e più mi sento libera. E’ una cosa strana, che non riesco razionalmente a spiegarmi», con-fessa. Mai avuto paura? «No, per nulla» – risponde sorridendo – «gli africani sono persone come noi; io le rispetto e loro rispettano me. Questo qui» – dice prendendo in mano il ciondolo della collana – «è il mio portafortuna e un segno di amicizia».

Così, parlando a ruota libera, siamo arrivati al cuore del suo vero essere: lei che, dal punto di vista materiale, ha tutto, vuole aiutare quelli che non hanno niente. E’ una Samaritana fino nel più profondo del cuore, anche se l’attività sama-ritana l’ha avvicinata solo quando aveva 14 anni, nel 1998, grazie ad

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Ci troviamo subito lì, saliamo sul furgone dei Pompieri e via a si-rene spiegate verso Sonlerto, val Bavona.

Nel furgone c’è molta concen-trazione: alla guida da parte di Giovanni e da parte mia. Ripasso infatti mentale le procedure da seguire una volta giunti sul luo-go. Durante il tragitto ci avvisano che la REGA sta pure arrivan-do sul posto. Giunti sul luogo, dopo soli 10 minuti dall’allarme, il personale della REGA era già presente.

Il paziente, con arresto cardio-circolatorio, era già intubato e il pilota stava facendo il massaggio cardiaco. Ci siamo subito presen-tati e il medico ci ha chiesto se potevamo massaggiare; risposi di si, che sono monitore samaritano. «Detto fatto»: in un secondo ho dato il cambio al pilota. Mentre quest’ultimo passava i medica-menti al medico, io continuavo il massaggio cardiaco, l’assisten-te ventilava e Giovanni teneva l’infusione.

Il medico ha defribillato due volte durante la rianimazione, ma non c’era ancora polso. Abbiamo lavorato a lungo sul paziente, il medico non ha mai perso la spe-ranza. Ad un tratto mi dice: «Fer-mati, abbiamo il polso!». E’ stato un momento che non dimentiche-rò mai!

Un caso urgente di intervento in alta Vallemaggia ha messo in evidenza, nell’agosto scor-so, l’importanza della colla-borazione tra gli enti di soc-corso attivi sul territorio: First responder, 144, Samaritani, Pompieri e Rega. Un caso di arresto cardio-circolatorio ha potuto così risolversi positiva-mente.

Da tempo, il comandante dei pom-pieri di Cevio nonché Samaritano di sezione, ha insistito sulla colla-borazione tra Pompieri e Samari-tani, specie per un allarme AED, al fine di poter partire in due con veicolo prioritario. Un caso reale, verificatosi lo scorso 20 agosto a Sonlerto, ha sottolineato l’impor-tanza di questa strategia comune di intervento.

20 agosto – Arrivo sul posto 20 min. dopo la chiamata16.31, leggo l’sms e subito l’adre-nalina sale, chiamo il 144 per mag-giori informazioni mentre chiudo la falegnameria dove stavo lavorando. Subito mi dicono che un pompie-re, il sergente maggiore Giovanni Belotti, ha anche lui risposto alla chiamata.

Lo chiamo per mettermi d’accor-do sul luogo di ritrovo: la caserma dei Pompieri di Cevio.

Sonlerto, Vallemaggia

Un intervento critico risoltosi con successo

Castagnola – Cassarate

Informazione e assistenza in caso di influenza o pandemia

Il pilota ed io siamo andati a pren-dere la barella all’elicottero, per poi caricare il paziente per il tra-sporto all’ospedale di Lugano.

Una volta partita la REGA, Giovanni ed io ci siamo stretti la mano e ci siamo scambiati i com-plimenti per il lavoro svolto. In tutto l’intervento è durato circa 45 minuti, passati davvero in fretta.

Per tutti e due era la prima vol-ta: un’esperienza a dir poco ecce-zionale, che ti fa aprire la mente, ti arricchisce e ti fa riflettere sull’im-portanza della vita e sull’impor-tanza di agire subito in aiuto al prossimo.

Tanti corsi, aggiornamenti per essere sempre aggiornato sulle co-noscenze nel campo, e se un gior-no, vostro malgrado, vi capiterà di dover intervenire, vi renderete conto dell’importanza e del valore di essere un Samaritano.

Il 20.08.2009 abbiamo – ho – salvato una vita… Soli 5 anni prima, il 22.08.04, io stesso ve-nivo a mia volta salvato da una Samaritana della mia Sezione, dall’equipaggio della REGA e da un’infermiera dopo un bruttissi-mo incidente in moto…

Oscar Dadò, monitore e presi­dente Sezione Samaritani Cevio

Piano di pubblicazione «oggi Samaritani» 2010

Termine redazionale Giorno di per annunci Sezioni apparizione

Giovedì, ore 9.00 Mercoledì 01/10 17 dicembre 2009 6 gennaio 02/10 28 gennaio 10 febbraio 03/10 4 marzo 17 marzo 04/10 8 aprile 21 aprile 05/10 13 maggio 26 maggio 06-07/10 17 giugno 30 giugno 08/10 5 agosto 18 agosto 09/10 9 settembre 22 settembre 10/10 14 ottobre 27 ottobre 11-12/10 18 novembre 1 dicembre

EdizioneLa Sezione Samaritani di Castagno-la-Cassarate, quale prima Sezione nel Canton Ticino e da sempre, come le sue Sezioni consorelle, sen-sibile alle necessità della popolazio-ne, ha tempestivamente organizzato dei corsi di informazione e di assi-stenza ai malati in caso di influenza o eventuale pandemia in seguito a contagio del virus A(H1N1). Si trat-ta di nozioni utilissime anche per l’assistenza a domicilio di persone bisognose di cure. I corsi, svolti-si durante tutto il mese di agosto, hanno visto la partecipazione di di-

versi interessati che, al termine degli stes-si, hanno espresso parole di grande sod-disfazione per quanto appreso. Nozioni e conoscenze che sicu-ramente torneranno loro utili in futuro. PriscagH

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Samariter_it_210x297.qxd 3.9.2009 16:53 Uhr Seite 1

Gültigkeit:

• für eine Zweiphasenausbildung

oder einen Weiterbildungskurs

• 2 Jahre nach Beitrittsdatum im

COOLDOWN CLUB

• an allen Kurstagen

• am Kurstag unbedingt Gutschein

und Mitgliederkarte vorweisen

• Online-Reservationen unter

www.gutscheine.tcs.ch oder per

Telefon in einem der nachstehenden

Ausbildungszentren

• kumulierbar mit anderen

Gutscheinen

Validité du bon:

• pour un cours de formation

2 phases ou de perfectionnement

• durant 2 ans dès la date de

souscription au COOLDOWN CLUB

• tous les jours de cours

• le jour du cours, sur présentation

impérative du bon et de la carte de

membre

• sur www.bons.tcs.ch ou sur

réservation par téléphone auprès

du centre choisi ci-dessous

• cumulable avec d’autres bons

Validità:

• per un corso di formazione 2 fasi o

di perfezionamento

• due anni dalla data di sottoscrizione

al COOLDOWN CLUB

• per qualsiasi data di svolgimento del

corso

• il giorno del corso, obbligo di

presentare il buono e la tessera di socio

• prenotazione online su

www.buoni.tcs.ch oppure per telefono

presso uno dei centri indicati qui di

seguito

• cumulabile con altri buoni

corsi 2-fasi o di perfezionamento

buono di CHF 50.–

da gennaio a dicembre.da gennaio a dicembre.Divertimento e sicurezza {original{original

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Validité du bon:

• pour un cours de fore fore f mation

2 phases ou de perfectionnement

• durant 2 ans dès la date de

souscription au COOLDOWN CLUB

• tous les jours de cours

• le jour du cours, sur présentation

impérative du bon et de la carte de

membre

• sur www.bons.tcs.ch ou sur

réservation par téléphone auprès

du centre choisi ci-dessous

• cumulabllablla e avec d’autres bons

Validità:

• per un corso di fori fori f mazione 2 fas 2 fas 2 f i o

di perfezionamento

• due anni danni danni alla data di sottoscrizione

al COOLDOWN CLUB

• per qualsiasi data di svolgimento del

corso

• il giorno del corso, obbligo di

presentare il buono e la tessera di socio

• prenotazione online su

www.buoni.tcs.ch oppure per telefono

presso uno dei centri indicati qui di

seguito

• cumulabilabila le con altri buoni

o di CHF 50driver membercard

BE 012.811.837Jenny MustermannData di emissione: 15.08.2008Validità: 14.08.2009

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Con

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21

oggi samaritani 09 / 09

10 differenze

I vincitori

1° premio Maria Krauer2° – 5° premio Mathilda Dürst Margrith Tischhauser Barbara Hauser Anne-Marie Montavon6° – 10° premio Gigliola Gobbi Daniela Rusca Gerda Manning Silvia Zettel Beatrice Grossenbacher11° – 15° premio Dominik Bischof Sandrine Krattinger François Rod Willi Brüllmann Josef Stauss

Rieccoci all’apprezzato appuntamento con i premiati del concorso; con soddisfazione constatiamo che sempre più persone vi partecipano! La Dea Bendata ha quindi di nuovo avuto un grande lavoro da fare: qui i fortunati vinci-tori favoriti dalla sorte (estrazione). Grazie a tutti per la partecipazione. Karin Schmid

Congratulazioni

a tutti i vincitori!

16. – 18. premio Walter Niederberger Georgina Skraber Ingrid Fuchs19. – 25. premio Daniela Maurer Andrea Bolliger Tiziana La Morgia Christiane Guenat Margot Costantini Trudi Schläpfer Liliane Porchet

Impressum

«oggi samaritani»09 / 09, 16. Settembre 2009

EditoreFederazione Svizzeradei Samaritani FSSMartin-Disteli-Strasse 27Casella postale4601 OltenTelefono 062 286 02 00Telefax 062 286 02 [email protected]

Segretario centrale: Kurt Sutter

Abbonamenti, cambiamenti d’indirizzo per scritto all’indirizzo citato

Prezzo d’abbonamentoSingolo abbonamentoper terzi: Fr. 33.– annuali

10 numeri all’annoTiratura: 5 000 copie

RedazioneEugen Kiener, Dominik SennSegretariato: Karin SchmidTelefono 062 286 02 23

Svizzera Romanda: Chantal LienertTicino e Moesano: Mara MaestraniCasa Vescovi, 6717 DangioTelefono e fax 091 872 17 [email protected]

InserzioniKretz AGVerlag und AnnoncenCasella postale, 8706 FeldmeilenTelefono 044 925 50 60Telefax 044 925 50 [email protected]

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