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Turco (famiglia) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La famiglia Turco o Turchi o Turci o Turco dei De Castello è un'antica famiglia del patriziato astigiano, appartenente a quel gruppo di famiglie, denominate Casane astigiane, che sviluppò il proprio potere economico grazie ai commerci, ma principalmente con l'attività del prestito del denaro su pegno. Appartenente alla fazione ghibellina, legò i suoi destini alle famiglie Guttuari ed Isnardi al punto tale da costituire sulla fine del XIII secolo un " Hospitium " detto dei De Castello. Indice 1 Origini 2 Attività casaniera 3 Le abitazioni dei Turco 4 I Turco di Verona 5 Stemma araldico 6 Genealogia 7 Note 8 Bibliografia 9 Voci correlate 10 Collegamenti esterni Origini Le origini dei Turco sono antiche e leggendarie. Il Napione lega la famiglia alla nascita dell'Ordine Gerosolimitano, affermando senza prove precise che Gherardo Turco signore di Tonco fu tra gli istitutori dell'Ordine nel 1084, Gio Riccardo fu il successore del primo priore d'Inghilterra nel 1189. Di certo si sa che la famiglia ebbe notevole potere economico e che l'attività principale della casata era quella feneratizia. Si unirono in hospitium ghibellino con gli Isnardi ed i Guttuari nel consorzio dei De Castello. Con le prime attestazioni al fine del XII secolo, i Turco risultavano signori di Serralunga, Malamorte, Neive, Barbaresco, Monfalcone, Sarmatorio e Manzano. Alla fine del secolo e Il primo personaggio che compare nell'attività casaniera è Palmerone Turco che tenne alcuni banchi a Thonon e Sembrancher dal 1335 al 1363. [1] Il primo grande personaggio di spicco nella loro famiglia fu la figura di Giovanni Turco, che nel 1278 compare come luogotenente al seguito del Podestà Mellano Solaro. Emerge anche un Guglielmo Turco, il quale nel 1300 vendicativo verso il governo guelfo, uccise per strada Emanuele Solaro, scatenando una nuova fase della guerra civile. [2] Ristabilita la pace tra Asti e i De Castello nel 1309, a Guglielmo fu ordinato di andare in esilio. Giovanni Turco, figlio di Antonio , fu capitano generale del Marchese di Monferrato,nel 1419 tentò di prendere di sorpresa la cittadella di Asti, vistosi scoperto ripiegò sul paese di questo caso l'assalto non andò bene anzi dovette fuggire lasciandosi dietro le macchine d'assedio che i cittadini del paese portarono in trionfo ad Asti. Il marchese del Monferrato lo presso Moncalvo nel 1430. Il Della Chiesa scrive che la famiglia nel XVII secolo cadde in disgrazia e fu costretta a cedere le proprie terre mantenendo comunque i titoli nobiliari, il Gabiani cita ancora un conte mulino feudale della famiglia. Attività casaniera Le loro attività economiche si svilupparono all'inizio del XII secolo a livello locale, incrementando il proprio patrimonio con i proventi e con l'incameramento dei pegni. Al tempo dei primi disordini cittadini ( circa 1270), i Turco iniziarono a operare all'estero, privilegiando la regione di Fiandra e in particolare le città di Valenciennes, Binche e Maube prestiti ai Conti di Hainaut e Namur. Un ramo della famiglia in seguito alla propria attività , si stabilì nei Paesi Bassi (Hainaut) dove, nel 1337, Rolando Turco de Castello acquistò la signoria d'Iwuy. I figli accrebbero il numero di feudi in gran parte dell'Hainaut. Un altro ramo si stabilì nel Regno di Napoli entrando nella corte di Giovanna I di Napoli, passando anche in Calabria. [3] Alla prima metà del seicento, la dinastia della famiglia Turco perse sempre più prestigio anche economico, sino a scomparire dalla nobiltà. [4] Le abitazioni dei Turco Ad Asti, la famiglia risulta stanziata, dal Medio Evo fino all'inoltrato XVI secolo, in un consortium costituito da diverse case contigue e articolate attorno ad una spaziosa corte inter Cattedrale e Milliavacca, e da una quarta non più esistente. Nel XV secolo una parte degli edifici fu acquistata dalla nobile famiglia dei Della Rovere. A partire dal XVIII l'intero com Milliavacca, e fu oggetto di una generale riplasmazione. Ancora oggi vi si possono ammirare due prospetti medievali di grande pregio su via Giobert e su via Cattedrale; elementi arc dagli intonaci barocchi della facciata su via Milliavacca. E' invece da smentire la tradizione erudita secondo la quale i Turco possedevano un palazzo in corso Alfieri - angolo via Gio costruito Palazzo Mazzetti. Tale convinzione nacque perché nel XV secolo Andreotta Turco, figlia di Antonio e vedova di Pietro Isnardi, in difficoltà economiche cedette diverse pro feudo di Frinco, per trasferirsi nel feudo di Valfenera di proprietà del defunto marito. In realtà negli atti di vendita non si fa mai cenno a palazzi astigiani. [5][6] I Turco di Verona Non è chiaro se la famiglia di Verona avesse collegamenti con la famiglia astigiana. Nel 1393 la famiglia Turco era stata investita del feudo di Visegna (Salizzole) e pochi anni dopo, eretta, probabilmente, nei primi anni del Quattrocento.

Turco (Famiglia) - Wikipedia

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Turco (famiglia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La famiglia Turco o Turchi o Turci o Turco dei De Castello è un'antica famiglia del patriziato astigiano, appartenente a quel gruppo di famiglie, denominate Casane astigiane,che sviluppò il proprio potere economico grazie ai commerci, ma principalmente con l'attività del prestito del denaro su pegno.

Appartenente alla fazione ghibellina, legò i suoi destini alle famiglie Guttuari ed Isnardi al punto tale da costituire sulla fine del XIII secolo un " Hospitium " detto dei De Castello.

Indice

1 Origini2 Attività casaniera3 Le abitazioni dei Turco4 I Turco di Verona5 Stemma araldico6 Genealogia7 Note8 Bibliografia9 Voci correlate10 Collegamenti esterni

Origini

Le origini dei Turco sono antiche e leggendarie.

Il Napione lega la famiglia alla nascita dell'Ordine Gerosolimitano, affermando senza prove precise che Gherardo Turco signore di Tonco fu tra gli istitutori dell'Ordine nel 1084, Giovanni nel Riccardo fu il successore del primo priore d'Inghilterra nel 1189.

Di certo si sa che la famiglia ebbe notevole potere economico e che l'attività principale della casata era quella feneratizia.

Si unirono in hospitium ghibellino con gli Isnardi ed i Guttuari nel consorzio dei De Castello.

Con le prime attestazioni al fine del XII secolo, i Turco risultavano signori di Serralunga, Malamorte, Neive, Barbaresco, Monfalcone, Sarmatorio e Manzano. Alla fine del secolo essi entrarono in possesso di

Il primo personaggio che compare nell'attività casaniera è Palmerone Turco che tenne alcuni banchi a Thonon e Sembrancher dal 1335 al 1363.[1]

Il primo grande personaggio di spicco nella loro famiglia fu la figura di Giovanni Turco, che nel 1278 compare come luogotenente al seguito del Podestà Mellano Solaro.

Emerge anche un Guglielmo Turco, il quale nel 1300 vendicativo verso il governo guelfo, uccise per strada Emanuele Solaro, scatenando una nuova fase della guerra civile.[2]

Ristabilita la pace tra Asti e i De Castello nel 1309, a Guglielmo fu ordinato di andare in esilio.

Giovanni Turco, figlio di Antonio , fu capitano generale del Marchese di Monferrato,nel 1419 tentò di prendere di sorpresa la cittadella di Asti, vistosi scoperto ripiegò sul paese di questo caso l'assalto non andò bene anzi dovette fuggire lasciandosi dietro le macchine d'assedio che i cittadini del paese portarono in trionfo ad Asti. Il marchese del Monferrato lo accusò di codardia e lo fece impiccarepresso Moncalvo nel 1430.

Il Della Chiesa scrive che la famiglia nel XVII secolo cadde in disgrazia e fu costretta a cedere le proprie terre mantenendo comunque i titoli nobiliari, il Gabiani cita ancora un conte Turco nel mulino feudale della famiglia.

Attività casaniera

Le loro attività economiche si svilupparono all'inizio del XII secolo a livello locale, incrementando il proprio patrimonio con i proventi e con l'incameramento dei pegni.

Al tempo dei primi disordini cittadini ( circa 1270), i Turco iniziarono a operare all'estero, privilegiando la regione di Fiandra e in particolare le città di Valenciennes, Binche e Maubeugeprestiti ai Conti di Hainaut e Namur.

Un ramo della famiglia in seguito alla propria attività , si stabilì nei Paesi Bassi (Hainaut) dove, nel 1337, Rolando Turco de Castello acquistò la signoria d'Iwuy.

I figli accrebbero il numero di feudi in gran parte dell'Hainaut.

Un altro ramo si stabilì nel Regno di Napoli entrando nella corte di Giovanna I di Napoli, passando anche in Calabria.[3]

Alla prima metà del seicento, la dinastia della famiglia Turco perse sempre più prestigio anche economico, sino a scomparire dalla nobiltà.[4]

Le abitazioni dei Turco

Ad Asti, la famiglia risulta stanziata, dal Medio Evo fino all'inoltrato XVI secolo, in un consortium costituito da diverse case contigue e articolate attorno ad una spaziosa corte interna. Era delimitato dalle attuali vie Giobert,Cattedrale e Milliavacca, e da una quarta non più esistente. Nel XV secolo una parte degli edifici fu acquistata dalla nobile famiglia dei Della Rovere. A partire dal XVIII l'intero complesso divenne sede dell'Opera PiaMilliavacca, e fu oggetto di una generale riplasmazione. Ancora oggi vi si possono ammirare due prospetti medievali di grande pregio su via Giobert e su via Cattedrale; elementi architettonici del XIII secolo sono inoltre celatidagli intonaci barocchi della facciata su via Milliavacca. E' invece da smentire la tradizione erudita secondo la quale i Turco possedevano un palazzo in corso Alfieri - angolo via Giobert, sul cui sedime nel costruito Palazzo Mazzetti. Tale convinzione nacque perché nel XV secolo Andreotta Turco, figlia di Antonio e vedova di Pietro Isnardi, in difficoltà economiche cedette diverse proprietà ai nobili chieresi Mazzetti, tra le quali il

feudo di Frinco, per trasferirsi nel feudo di Valfenera di proprietà del defunto marito. In realtà negli atti di vendita non si fa mai cenno a palazzi astigiani. [5][6]

I Turco di Verona

Non è chiaro se la famiglia di Verona avesse collegamenti con la famiglia astigiana. Nel 1393 la famiglia Turco era stata investita del feudo di Visegna (Salizzole) e pochi anni dopo, la chiesa di S. Caterina di Alessandria fu

eretta, probabilmente, nei primi anni del Quattrocento.

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eretta, probabilmente, nei primi anni del Quattrocento.

Le famiglie Turco, che nel seicento possedevano beni a Bionde di Visegna e che erano titolari del vicariato giurisdizionale di Visegna, erano quattro.[7]

Stemma araldico

L'aquila è una figura araldica naturale femminile. Ispirata dall'aquila dell'impero romano, e ripristinata da Carlo Magno, è per antonomasia il simbolo dell'impero.

Oltre ai Turco, in Asti venne adottata dalle famiglie caso Alfieri, Guttuari e Isnardi, partigiani dell'imperatore.

Scudo: d’argento all’aquila di nero, armata, linguata, coronata di rosso

Cimiero: un turco vestito d'azzurro e di rosso, col turbante d'argento.

Motto: "La virtù può accompagnarsi alla buona fortuna"

Genealogia

Genealogia dei Turco di Asti nei suoi tratti principali[8]

Giovanni

1280

Guglielmo1303

Antonio

Signore diMombercelli

FrincoMontemagno

Turcotto

Enrico

Guglielmo

1458

Maria Roero GianGuglielmo

Gabriele Antonio

Anna

Scarampi

GianGuglielmo

Zenobia Costanza

Daria

† 1584

Note

1. ^ A.M. Patrone, Le Casane astigiane in Savoia, Dep. Subalpina di storia patria, Torino 1959

2. ^ a b Araldica Astigiana|Turco (http://www.comune.asti.it/cultura/stemmi/turco.shtml)

3. ^ cfr. Giovanni Fiore, Della Calabria illustrata opera varia istorica del r.p. Giovanni Fiore da Cropani, predicatore, lettore di sacra teologia, Napoli, 1691-1743, Libro II, p. 249

4. ^ la famiglia Turco (http://frinco.interfree.it/turco.htm)

5. ^ Gabiani N., Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,Pinerolo, 1906, pg. 89

6. ^ Malfatto V., Asti antiche e nobili casate. Il Portichetto 1982, pg. 274

7. ^ http://www.comune.salizzole.vr.it/storia3.htm

8. ^ Manno A., Il Patriziato Subalpino

Bibliografia

Bera G., Asti edifici e palazzi nel medioevo. Gribaudo Editore Se Di Co 2004 ISBN 88-8058-886-9

Bianco A., Il Cimitero urbano di Asti, con accenni ai preesistenti agglomerati sepolcrali, Asti 1957Asti Medievale, Ed CRA 1960

Asti ai tempi della rivoluzione. Ed CRA 1960Bordone R., Araldica astigiana, Allemandi C.R.A. 2001

Dalla carità al credito. C.R.A. 2005Ferro, Arleri, Campassi, Antichi Cronisti Astesi, ed. dell'Orso 1990 ISBN 88-7649-061-2

Gabiani Nicola, Asti nei principali suoi ricordi storici vol 1, 2,3. Tip.Vinassa 1927-1934

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23/12/12 Turco (famiglia) - Wikipedia

3/3it.wikipedia.org/wiki/Turco_(famiglia)

Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed. 1978

Incisa S.G., Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C. R.A. 1974Malfatto V., Asti antiche e nobili casate. Il Portichetto 1982

A.M. Patrone, Le Casane astigiane in Savoia, Dep. Subalpina di storia patria, Torino 1959Peyrot A., Asti e l'Astigiano ,tip.Torinese Ed. 1983Sella Q., Codex Astensis qui De Malabayla comuniter nuncupatur, del Codice detto De Malabayla, memoria di Quintino Sella, Accademia dei Lincei, Roma 1887.

S.G. Incisa, Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C.R.A. 1974.

Voci correlate

Casane astigiane

Palazzo MazzettiGuelfi e ghibellini

Collegamenti esterni

La famiglia Turco (http://frinco.interfree.it/turco.htm)Araldica Astigiana, i Turco (http://www.comune.asti.it/cultura/stemmi/turco.shtml)

Casane astigiane

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Categoria: Famiglie astigiane

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