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Le battaglie per il futuro di Internet Paolo Costa Università di Pavia Comunicazione Innovazione Multimedialità Anno Accademico 2012-2013

Le battaglie per il futuro di Internet 10

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La rete neutrale (corso di Comunicazione Digitale e Multimediale, Università di Pavia, a.a. 2012-2013)

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Le battaglie per il futuro di Internet

Paolo Costa

Università di Pavia Comunicazione

Innovazione Multimedialità

Anno Accademico 2012-2013

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LA RETE NEUTRALE 10a lezione

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Definizioni

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Di che cosa stiamo parlando

Neutralità della Rete è il principio per il quale tutti i dati di Internet sono trasportati in base al criterio del best effort (“meglio che si può”)

Pertanto non viene fatta alcuna discriminazione né per quanto riguarda l’origine dei dati né per quanto riguarda la tipologia di servizio

Su questo principio – caro ai «padri fondatori» – è in atto uno dei confronti più aspri e importanti per determinare il futuro assetto di Internet

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Tre tipi di neutralità

Rispetto al contenuto: il fornitore dell’accesso non deve in alcun modo influenzare il contenuto informativo delle comunicazioni fra gli utenti

Rispetto alla connettività: ogni punto di connessione pubblico deve essere raggiungibile da qualsiasi altro punto di connessione

Rispetto alla qualità: tutti gli utenti forniti della stessa tipologia di accesso devono godere della stessa qualità percepita del servizio

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Ma chi è l’utente?

Con l’espressione utente («end user») designiamo ruoli diversi che – in quanto tali – possono avere interessi non coincidenti:

L’utente come consumatore

L’utente come cittadino

L’utente come fornitore di contenuti/servizi

L’utente come amministratore di LAN

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Neutralità e non-discriminazione

Che cosa significa trattare alla stessa maniera qualsiasi contenuto, piattaforma o servizio?

La non-discriminazione si riferisce al modo in cui i pacchetti IP sono passati attraverso la rete

La non-discriminazione può essere assoluta (es.: «first come, first served»), oppure relativa

La discriminazione relativa o «limitata» risponde all’obiettivo di gestire la qualità del servizio (QoS)

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Deep packet inspection

È la forma più spinta di ispezione dei pacchetti che vengono scambiati attraverso una rete IP, praticata mediante l’esame di header e payload

Permette di discriminare – con strumenti software o hardware – il pacchetto in base al protocollo, al mittente o al destinatario

Risponde a diversi obiettivi: bloccare il traffico illegale, studiare gli usi degli utenti, regolare la QoS, garantire livelli di servizio definiti («tiered»)

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Stanno discriminando il mio traffico?

Chiunque può verificare se il proprio ISP discrimina alcune tipologie di traffico (es.: P2P, Flash video over HTTP, …)

Esistono diversi strumenti che permettono di monitorare la presenza di filtri o di attività ispettive sui pacchetti scambiati Es.: http://broadband.mpi-sws.org/transparency/bttest-mlab.php

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La situazione nel mondo

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Fonte: Glasnost (http://netneutralitymap.org/)

How neutral is the net? Una mappa interattiva di Glasnost

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La linea segnata dal Cile del 2010

Nel 2010 il Cile è stato il primo paese a sancire per legge(*) il principio della neutralità della Rete

Un’iniziativa partita dalla mobilitazione di soggetti della società civile (Neutralidad Sí)

Tuttavia alcuni limiti della legge furono segnalati in occasione della sua approvazione:

Dimensione «relativa» del principio

Incertezza sulle norme applicative

(*) www.leychile.cl/Navegar?idLey=20453

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Neutralità: principio assoluto o relativo?

La legge cilena stabilisce che i fornitori di accesso «no podrán arbitrariamente bloquear, interferir, discriminar entorpecer ni restringir» (art. 24 H a) il diritto all’uso dei contenuti in Rete

Il divieto non è assoluto, ma si applica a comportamenti arbitrari del fornitore del servizio

Esiste dunque una discriminazione non arbitraria e per questo motivo legittima?

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Il quadro normativo europeo

La materia è regolata dagli artt. 20 e 21 della direttiva sul servizio universale, parte del Pacchetto Telecom adottato dalla UE nel 2009

Le norme vigenti concedono un notevole margine di manovra agli operatori rispetto al network management e alla discriminazione del traffico

Viene tuttavia sancito il principio della trasparenza, che si traduce nell’obbligo di informare gli utenti di ogni discriminazione

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La scelta di Olanda e Slovenia

Nel 2011 l’operatore telefonico KPN annunciò l’intenzione di far pagare un extra per il traffico dati 3G relativo all’uso di Skype o WhatsApp

Un anno dopo il parlamento olandese ha varato una legge che vieta pratiche come quella di KPN, la deep packet inspection e il traffic filtering

Sempre nel 2012 una scelta analoga è stata compiuta dalla Slovenia, all’interno della nuova legge quadro sulle telecomunicazioni

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La carta di principi norvegese

In Norvegia, pure in assenza di un riferimento normativo, gli operatori del settore hanno sottoscritto una carta di principi già nel 2009

Si riconosce il diritto dell’utente a un accesso alla Rete non discriminato, ma si concedono al service provider diversi margini di discrezionalità

In particolare l’operatore può impedire l’accesso a servizi illegali ed è autorizzato a gestire il traffico per mantenere l’integrità del proprio network

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La posizione del Commissario europeo per l’agenda digitale

Blocking or charging extra fees for VoIP has been reported on mobile operators in Austria, Germany Italy, the Netherlands, Portugal, and Romania. Mark my words: if measures to enhance competition are not enough to bring Internet providers to offer real consumer choice, I am ready to prohibit the blocking or lawful services or applications.

«

» Neelie Kroes

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La recente iniziativa della Francia

Il mese scorso il Conseil National du Numérique ha pubblicato un importante rapporto sulla neutralità della rete(*), seguito al caso Free-Google

Il governo di Parigi ne ha fatte proprie le conclusioni, suggerendo al parlamento di varare una nuova legge che recepisca il principio

Per Jérémie Zimmerman è un progetto «senza denti»: non chiarisce il concetto di discriminazione e non prevede sanzioni per i trasgressori (*) www.cnnumerique.fr/neutalite/

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La situazione negli USA: il caso Comcast

Il primo Internet Policy Statement emesso dalla Federal Communications Commision (FCC) sulla neutralità della Rete risale al 2005

Nel 2008 la FCC intimò al service provider Comcast di ripristinare l’accesso a BitTorrent, istituito senza comunicazione ai propri clienti

Comcast fece ricorso contro l’ordinanza e nel 2010 ne ottenne l’annullamento in seguito a una sentenza della Corte d’appello

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La situazione negli USA: il quadro attuale

La questione è definita dall’Open Internet Order 2010(*), regolamento varato dalla FCC tre anni fa

Esso distingue due tipi di accesso a Internet: tramite linea fissa a banda larga e «wireless»

Ai fornitori di accesso con linea fissa si vieta ogni forma di «irragionevole discriminazione»:

Può essere discriminato il traffico illegale

È ammesso il network management per QoS

(*) http://hraunfoss.fcc.gov/edocs_public/attachmatch/FCC-10-201A1_Rcd.pdf

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La situazione negli USA: Google-Viacom

Nel 2010 Google e Verizon hanno pubblicato un documento congiunto sul tema nella neutralità: A joint policy proposal for an open Internet(*)

I due operatori propongono di regolare in modo diverso l’accesso con linea fissa e quello mobile, escludendo per il secondo l’obbligo di neutralità

(*) Si vedano, nel blog ufficiale di Google, il testo della proposta (http://googlepublicpolicy.blogspot.it/2010/08/joint-policy-proposal-for-open-internet.html) e un successivo post di chiarimento (http://googlepolicyeurope.blogspot.it/2010/08/facts-about-our-network-neutrality.html)